Mettiamo caso che abbiate scritto un libro. E già questo meriterebbe un applauso, perché come ogni scrittore sa, l’idea di mettere nero su bianco le proprie parole, idee e sogni, è meravigliosa… ma all’atto pratico, è un’impresa paragonabile solo alle 12 fatiche di Ercole.
Tornando a noi: avete scritto questo libro. È finito, terminato, revisionato, e pubblicato. La missione è giunta al termine e ora ci si può godere il meritato riposo. O così si pensa.
La pubblicazione non è altro che il preludio della vera, reale sfida che attende ogni scrittore: la presentazione di un libro.
Presentazione: opportunità o patibolo?
Gli scrittori, per loro natura, non sono portati a stare in pubblico, né sotto i riflettori: il loro habitat naturale – salvo le doverose eccezioni – consiste nel silenzio della loro dimora, interrotto solo dal battito delle dita sulla tastiera o dal fruscio della penna sulla carta.
Eppure, di tanto in tanto sono costretti a uscire dalla loro tana e affrontare il mondo esterno. La presentazione di un libro è un passaggio di rito obbligatorio per la carriera di un autore, perché è l’occasione migliore per pubblicizzare la propria opera e crearsi un pubblico fedele. Le persone, infatti, sono sempre curiose di conoscere chi si nasconde dietro il libro.
Da dove partire?
Trovare lo spazio giusto
In generale, la meta preferita è la libreria, più o meno grande; ancora meglio se è una libreria con cui si ha un rapporto stretto. Chi è un lettore assiduo si trova subito a proprio agio in un posto simile, e può cogliere l’occasione non solo di sfogliare le ultime novità, ma anche di acquistare direttamente il libro che viene presentato.
Una valida alternativa è offerta dai caffè letterari o dai locali: cosa c’è di meglio che unire un aperitivo e una sfiziosa presentazione?
Che si opti per una libreria o per un’altra locazione, la regola fondamentale resta la comodità: gli ospiti devono avere lo spazio per sedersi e non restare in piedi, trovarsi in un ambiente non soffocante e riuscire a sentire bene le parole dell’autore. Per questo, è importante munirsi di microfono, a meno che la sala non sia intima.
La sintonia necessaria
In due si può instaurare un dialogo proficuo e, soprattutto, si evitano i momenti di silenzio imbarazzante – o che la gola dell’autore si secchi prima del previsto.
Il presentatore potrebbe essere un esperto del settore, qualcuno della casa editrice, o ancora l’editor che si è occupato dell’opera: l’importante, anche se sembra superfluo dirlo, è che abbia letto il libro. È necessario che sia una persona spigliata, che sappia coinvolgere il pubblico ma, soprattutto, mettere a proprio agio l’autore.
In alcuni casi le domande possono essere concordate prima della presentazione, soprattutto se ci sono punti che si preferiscono non toccare, in altri c’è chi preferisce l’improvvisazione, che porta sempre con sé un po’ di freschezza e spontaneità.
Il requisito imprescindibile? La sintonia tra autore e presentatore.
Di che cosa parlare?
Intanto, si presenta l’autore, si ringrazia il pubblico per la presenza, e il luogo che ospita per la cortesia.
Non serve raccontare il libro nei minimi dettagli, poiché chi assiste alla presentazione saprà già, con ogni probabilità, di che cosa parla. È importante, invece, sviscerare quello che si cela dietro l’opera: come è nata, per esempio, quale è stata la fonte d’ispirazione, il processo creativo, che cosa si prova ora che è pubblicato.
È consigliato anche alleggerire il tutto con qualche aneddoto, qualcosa che possa creare vicinanza tra l’autore e il suo pubblico.
Infine, spazio alle domande degli spettatori, dove si deve essere pronti anche a ricevere quesiti scomodi o a cui non si è preparati. Il presentatore sarà a quel punto un valido aiutante dell’autore, in caso di difficoltà.
La presentazione, di norma, termina con una breve lettura di qualche passo del libro – che può essere anche posta all’inizio – e con un firmacopie. Idealmente, non sfora le due ore di tempo.
Riassumendo: i punti chiave di una presentazione
- Un luogo adatto e confortevole;
- Un presentatore con cui ci si trova a proprio agio e che sappia coinvolgere il pubblico;
- Essere pronti a rispondere a ogni domanda;
- Munirsi di qualche racconto da “dietro le quinte”;
- Rilassarsi, divertirsi, e godersi il momento.
La presentazione di un libro è il primo e vero palcoscenico di uno scrittore: l’ansia da prestazione è d’obbligo, ma come per ogni spettacolo, alla fine non resta da fare che un inchino, e sorridere agli applausi.