Le caratteristiche dello scrittore, tu, sapresti elencarle? Nell’immaginario collettivo, grazie anche ai modelli diffusi dalla televisione, è facile figurarsi un autore come una specie di Mort Rainey con la pipa, o una figura austera ingobbita davanti alla più classica delle macchine da scrivere. Si dedica talmente tanto alla creazione di un modello che, alla fine, ci si dimentica quanto tutto è molto più comune di quanto non si creda.
Come riconoscere uno scrittore
Nella realtà dei fatti gli scrittori sono subdoli, si mimetizzano tra le persone e osservano. Senza saperlo, potresti essere la musa ispiratrice di un loro racconto, in questo momento. Eppure, anche loro hanno tratti comuni, dettagli che una volta scoperti, poi, non potrai fare a meno di notare. Dunque, concentrati: ecco le 5 caratteristiche dello scrittore, cose fa sempre e grazie a cui potrai riconoscerlo.
Una curiosità fuori dal comune
Uno dei tatti principali che distingue uno scrittore è la curiosità. Bada, però: non quel tipo di curiosità che si soddisfa facilmente, con una risposta a tono o un bel documentario… magari fosse così semplice! Lo scrittore è una bestiola avida e, ahimè, estremamente concentrata sull’argomento del periodo. Non aspettarti, per esempio, che veda un telefilm ispirato a una storia vera limitandosi poi a cercare la notizia sul giornaletto di turno, no! La curiosità si fonde al bisogno di sapere, di scoprire anche il più nascosto dei meccanismi dei personaggi che ha scoperto. E fa questo con qualsiasi cosa stuzzichi la sua fantasia, sempre pronta a edificare mondi!
La pazienza esemplare
Chi più di uno scrittore – forse solo Penelope, ma per altri motivi – conosce la quantità di pazienza necessaria a disfare e rifare tutto ogni volta che sente di aver perso il senso delle cose? Le parole scritte sono un po’ come l’ordito in un telaio. Quelle parole, lì sul foglio, non sempre sono ben posizionate e non sempre il modo in cui le si usa arriva al lettore così come l’autore vuole. E questo vale per una frase quanto per una pagina, o un capitolo. L’arte del fare è propria di chi crea ma questo vale anche per la sua gemella oscura, relativa al disfare. Tutto accade con pazienza; l’autore lo sa che, dopo ogni riscrittura, il testo delinea il suo spessore in modo ogni volta più adatto alle intenzioni con cui è nato.
Un’invidiabile capacità di estraniamento
Tra le caratteristiche di un buon scrittore c’è quella di saper prendere le proprie pause. È possibile chiamarlo attacco d’arte, se fa piacere, ma in realtà sono seri momenti in cui lo sforzo mentale è volto alla costruzione di una scena. L’autore si astrae, trova il suo posto lì dove ha deciso sviluppare il punto di vista della storia: talvolta si immedesima in una persona, talvolta cerca la chiave di lettura nella distanza, nelle altezze, così da poter essere narratore onnisciente. Cosa noterai, tu? Una persona bizzarra e forse un po’ distratta, di quelle che restano ferme mentre scorre la fila alla cassa del supermercato, in un giorno qualsiasi. Guarda meglio; quel piccolo fosso tra le sopracciglia sembra dire ‘silenzio, sto creando’.
Il bisogno di restare sempre in contatto con la scrittura
Certo, un tempo questo era più evidente: carta e penna alla mano e la capacità di prendere appunti appoggiandosi a qualsiasi supporto disponibile, dalle schiene degli amici ai muretti di periferia. Oggi no, oggi è difficile riconoscere uno scrittore per il semplice fatto che di punto in bianco si mette a scrivere. La tecnologia è giunta in aiuto della sua mimetizzazione, e con essa tutto il corredo di bloc-notes virtuali, note vocali e cuffie che danno l’impressione di una telefonata lunghissima. Lo scrittore brama un mondo nascosto tra lo sguardo e la mente e la modernità gli ha dato modo di vivere mantenendosi in bilico tra le dimensioni. Tu, con lo sguardo attento e l’orecchio acuto, con un po’ di gentilezza potresti anche farti ammettere, in quel mondo. Come? Chiedendo. La risposta positiva non rientra solo nelle caratteristiche dello scrittore, ma traduce anche un suo desiderio profondo.
Imprevedibili movimenti di prova
Non sempre quello che viene tradotto in parola poi è applicabile nella vita reale, a livello di gestualità. Può capitare che, per esempio, in una narrazione più movimentata e abbondante di combattimenti qualche mossa particolare crei un po’ di confusione all’interno del lettore… o dello scrittore stesso, alle prese con la revisione. E allora, come fugare il dubbio? Interpretando alla lettera le proprie parole, una specie di prova sul campo. Questa, tra le caratteristiche dello scrittore, è quella che lo identifica a colpo sicuro e anche la più divertente. Scrivere crea universi alternativi che però non devono perdere di verosimiglianza con la realtà vissuta nel quotidiano. È proprio la verosimiglianza che lega il lettore a quanto legge; questo elemento preziosissimo l’autore deve proteggerlo con ogni mezzo che ha, anche quello che comporta uscire allo scoperto perché, nella ricostruzione di una scena corale, ad esempio, come ogni buon eroe capisce che non può farcela solo.
Ora che sai come riconoscere uno scrittore, questa particolare tipologia di essere umano per te non ha più segreti. Sai come pensa, sai come agisce. Ricorda però che questa strada ha due sensi: se tu riconosci loro, loro riconoscono te. Che farai, allora, cederai alle loro lusinghe e ti darai alla storia che sai già di voler scrivere?