In Italia quasi tutti scrivono poesie e quasi nessuno ne legge. Questa è una doverosa premessa per introdurre un tema molto ostico a chi scrive versi: la pubblicazione. Il mondo del web e dei social si concentra sempre più sulla la prosa, lasciando poco spazio ad altro e così, realizzare il sogno di pubblicare una raccolta di poesie, diventa sempre più lontano. Vediamo in questo articolo i consigli su come pubblicare un libro di poesie.
Perché pubblicare un libro di poesie
Qual è il motivo che spinge uno scrittore a voler pubblicare un libro? Per fare un omaggio a una persona cara o avere un ricordo, forse. Oppure perché crede fermamente nella propria opera prodotta. Nel primo caso ci sono grandi problemi, perché la qualità passa in secondo piano rispetto al significato. Nel secondo caso, invece, comparta un lavoro più accurato e certosino da avere verso noi stessi e la nostra raccolta di poesie. Per scrivere seriamente, insomma, bisogna abbandonare l’emotività.
Come scrivere una raccolta di poesie da pubblicare
Un raccolta di poesie, per essere pubblicata, deve avere un senso. Raffazzonare versi sparsi e scritti chissà quando, non ha alcun senso. A essere essenziale, se si intende pubblicare un libro di poesie, è il Fil Rouge, il filo conduttore. Esso è il tema portante del libro e ciò di cui trattano le poesie. Compriamo un libro per una tematica che ci piace o ci ispira.
Ci sono diversi modi per capire se ciò che è stato prodotto è effettivamente valido: affidarsi a un professionista o leggere ad alta voce, meglio se con un pubblico davanti.
Pubblicare: come farlo al meglio
Ci sono diversi modi per giungere alla pubblicazione di una raccolta di poesie, ecco alcuni consigli:
- Pubblicare con un editore; il classico percorso in cui si fa un’attenta ricerca di un editore che ci piace e che potrebbe pubblicare il nostro genere di pera e provare a inviare il proprio testo.
- Il self-pubblishing; l’autore diventa l’imprenditore di se stesso e si occupa di curare ogni aspetto del libro.
- Partecipare ai concorsi letterari; è una strada sottovalutata, ma si può dimostrare un ottimo trampolino di lancio per essere notati e letti. Attenzione, però, alle clausole di pubblicazione!
Cosa evitare se vuoi pubblicare davvero
Il percorso di auto-pubblicazione non è per tutti. È necessario avere le idee chiare su come si intende dar forma al proprio libro di poesie. Ad esempio, se i componimenti sono brevi, è importante il posizionamento nella pagina: iniziare a metà o giustificare verso il basso se si cerca diversità e quindi movimento, posizionare all’inizio per una maggiore sensazione di ordine.
In caso di poesie più lunghe, sono essenziali due cose: calcolare le fini e gli inizi delle pagine ed evitare le cosiddette vedove, cioè le righe rimaste sole in una pagina.
Ci sono ulteriori consigli da tenere a mente, se si vuole pubblicare un libro di poesie fatto bene.
Attenzione alle prefazioni: niente di troppo pomposo scritto da sé o dai propri amici o parenti. Meglio non scomodare grandi poeti ed evitare di creare aspettative deludenti.
Il titolo giusto, trova il lettore giusto. Descrive il tema raccontato e l’essenza della propria opera. Meglio se breve e facile da pronunciare.
Anche la copertina vuole la sua parte. Spesso si acquistano i libri anche per la bellezza esteriore, per le poesie è preferibile scegliere per qualcosa di semplice che rispecchi il proprio stile o il tema trattato.
Infine, da evitare sono le EAP, l’editori a pagamento. Oltre a essere una pratica poco etica, nessun libro apparirà sullo scaffale di una librerie, e ad acquistare il libro di poesie saranno solo i parenti.
La scelta migliore è credere nel proprio lavoro, prendersene cura al meglio delle proprie possibilità e non smettere mai di credere. Perché il vincente è sempre colui cade sei volte e si rialza sette.
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