Stato dell’Africa Centrale, il Gabon è oggi sulla bocca di tutti a causa del colpo di stato organizzato per rovesciare il governo in seguito alle elezioni.
Questo potrebbe essere sufficiente, in teoria, per dare un giudizio, chiedersi chi e perché non rispetta la democrazia. In realtà la questione è più complessa e merita di essere approfondita.

Lo stato africano del Gabon
I primi europei a mettere piede nel Gabon furono i portoghesi. Il nome di questa nazione, infatti, deriva dalla parola gabao, un particolare tipo di cappotto che ricordava l’estuario del fiume gabanese Komo. A seguito dell’avvento di commercianti inglesi e olandesi e poi del il meccanismo drammatico della tratta degli schiavi, la Francia iniziò a insediarsi nel territorio dichiarando sotto protezione la costa del Gabon. Libreville, la capitale, viene fondata a metà Ottocento allo scopo di dare residenza agli schiavi liberati.
Questo legame con la Francia si stringe sempre più, infatti il Gabon rientrò poi tra i territori dell’Africa Equatoriale Francese fino al 1946, quando ottenne l’indipendenza amministrativa.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1960, il Gabon divenne ufficialmente uno stato a sé, mantenendo però fortissimi legami con Parigi, tanto che la prima lingua, ancora oggi, è il francese.
Il governo del Gabon non è mai stato molto stabile, e già dopo le elezioni del 2009 vi fu un tentativo di colpo di stato. 14 anni dopo, a seguito delle elezioni che hanno confermato per la terza volta il mandato di Ali Bongo Odimba, già Gran Maestro della loggia massonica del Gabon.
#Gabon. #Farnesina monitora l’evoluzione della situazione nel Paese. Ambasciata a Libreville operativa. Invitiamo connazionali a prudenza. Per qualsiasi emergenza o segnalazione è possibile contattare la nostra Unità di Crisi al numero +39 06 36225.@ItalyinGA
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) August 30, 2023
Il colpo di Stato del Gabon
Al momento, i militari hanno sciolto gli organi di governo e chiuso le frontiere del Gabon, interrotto gli accessi a internet e stabilito un orario di coprifuoco. I golpisti dichiarano che l’elezione di Ali Bongo Odimba avrebbe ulteriormente creato tensioni in un Paese già impoverito, inasprendo una situazione di estrema povertà. Dicono quindi di aver agito per il bene del Gabon e della pace, mettendo fine a quello che a conti fatti era un regime.
C’è da chiedersi, in effetti, se 14 anni di mandato non siano pari a un regno. Ali Bongo Odimba venne anche citato nei Pandoras Papers del 2021, come beneficiario di due società offshore in paradisi fiscali.
La situazione richiede dunque estrema prudenza. La Farnesina, infatti, invita gli italiani nel Gabon all’attenzione, e rinnova l’invito a contattare l’Unità di Crisi.