“Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani” è il sottotitolo del libro in cui Bill Gates esamina con razionalità e buon senso il fenomeno del cambiamento climatico
Il 16 febbraio è uscito in contemporanea mondiale il tomo di 400 pagine Clima. Come evitare il disastro, in cui Bill Gates (fondatore di Microsoft, presidente della Bill & Melinda Gates Foundation, miliardario e filantropo) affronta il tema per eccellenza del nostro tempo: il cambiamento climatico. A pochi mesi di distanza dal pamphlet pessimista di Jonathan Franzen, che guardando all’operato dell’umanità negli ultimi decenni si sente totalmente sfiduciato sulla possibilità di un miglioramento mondiale in quest’ambito, il volume di Gates sceglie un approccio scientifico invece che sociologico e prende la posizione opposta: si può fare qualcosa.
Ragiono più come un ingegnere che come un politologo e non ho in tasca una soluzione politica al cambiamento climatico. Ciò che spero di fare è invece focalizzare il dibattito sui passi necessari per azzerare le emissioni: abbiamo bisogno di incanalare la passione e il QI scientifico del mondo intero per sfruttare al meglio le soluzioni che abbiamo già a disposizione per l’energia pulita e inventarne di nuove, in modo da cessare l’immissione di gas serra nell’atmosfera.
Bill Gates, Clima. Come evitare un disastro, p. 28

Dati, numeri e deduzioni
Dal momento che ragiona come un ingegnere, Gates fa una cosa che sembra riuscire difficile non solo ai politici, ma talvolta perfino agli attivisti che si battono contro il cambiamento climatico da un punto di vista unicamente ideologico: parte dai numeri. Quante tonnellate di gas serra, quante persone senza accesso all’energia elettrica nell’Africa sub sahariana, quale ammontare per il cosiddetto Green Premium, quale percentuale di abitazioni dotate di aria condizionata in determinati paesi del mondo. Da questi dati, a cui aggiunge informazioni e ragionamenti su alternative possibili e tecnologie utili, derivano le sue ipotesi per un miglioramento della situazione. Dalle pagine del libro traspare insomma un forte senso pratico: questo è lo stato di fatto (descritto non a parole vaghe bensì con indici numerabili e quantificabili), questo è ciò che abbiamo a disposizione per affrontarlo, questi sono i costi, questi sono i benefici. Politica e ideologie sono sostituite da un approccio più onesto: siamo in pericolo, vediamo di salvarci la pelle.
Come tanti altri personaggi che hanno fatto fortuna nei rispettivi settori, Gates è un buon comunicatore e divulgatore. Scrive come se stesse parlando a una platea, rivolgendosi direttamente ai lettori: «sicuramente avrete sentito parlare di…», «potreste dare la priorità a…». Parla in prima persona singolare ma usa molto spesso anche quella plurale: «potremmo perfezionare questa tecnologia», «almeno questo glielo dobbiamo», e in questo modo coinvolge il lettore nei ragionamenti. Si affida a uno stile di una chiarezza cristallina, per ogni argomento esponendo premesse, dati, ragionamenti e proposte. Questo non significa che gli si debba offrire un consenso acritico, ma che è dovuta altrettanta chiarezza nel momento in cui si vogliano confutare le sue tesi; soprattutto quelle di più difficile applicazione, che richiamano le “sfide di domani” menzionate nel sottotitolo del libro.
