Nel mondo esiste una singolare classifica delle bugie, di quelle che non ci si aspetterebbe mai di leggere e che, invece, è più comune di quanto si pensi. Si parla naturalmente di bugie innocue che a volte derivano dall’imbarazzo, dal non riuscire ad ammettere una propria opinione o azione impopolare… e che riguardano tutte la lettura, e i libri.
C’è una classifica delle bugie che riguardano i libri
A volte, infatti, l’ambiente della letteratura può creare aspettative alte che nessun lettore si sente di deludere e per questo… mente.
Vediamo allora le 5 bugie che tutti i lettori hanno detto almeno una volta nella vita.
“Non compro certo un libro per la copertina”
Menzogna, grande menzogna.
Tra le frasi più comuni presenti nella classifica bugie dei lettori, c’è quella secondo cui non si compra mai un libro per il suo valore estetico quanto per il contenuto. Forse poteva essere così un tempo, ma a oggi le case editrici investono molto sulle copertine e sulla grafica, tanto che alcune appaiono come vere e proprie opere d’arte e catturano subito l’attenzione.
Esiste una classifica delle bugie riguardanti libri e lettori
Da quando i libri sono approdati su Instagram e sui social, poi, le copertine sono divenute di fondamentale importanza. Spesso, infatti, vengono sfoggiate nelle foto e, addirittura, c’è chi organizza la propria libreria secondo un’apposita palette di colori.
Bisogna essere onesti: anche l’occhio vuole la sua parte.
“Guarda, vorrei ma non posso proprio prestartelo, perché…”
La frase può completarsi a piacere. Un altro bestseller della classifica delle bugie sui libri riguarda il non poter prestare a qualcuno un determinato libro.
Si sa che, anche se in modo temporaneo, dare via uno dei propri libri per un lettore equivale a perdere un braccio. Se si parla di un libro preferito, dal braccio si passa al polmone.
Certo, ci sono persone di cui ci si fida e a cui fa piacere dare qualcosa di proprio, condividere l’amore per un determinato romanzo. Il più delle volte, però, l’idea di separarsi dal suddetto romanzo causa un vero e proprio dolore fisico e aumenta una spiacevole sensazione d’ansia; eppure, non si vuole essere scortesi. E a quel punto, piuttosto che essere schietti, è meglio inventare una sana e innocua bugia, e tenere il libro al sicuro nel cassetto.
“Non mi piace mica così tanto”
Alcune menzogne presenti nella classifica delle bugie sono una questione di necessità. In un’epoca in cui sui social ormai si parla di libri senza filtri, nel mondo dietro lo schermo a volte diventa difficile affrontare quei lettori che smontano con opinioni implacabili i libri tanto amati.
Attenzione, non si tratta di semplici divergenze d’opinioni ma di critiche da parte di persone che, per superbia o anche solo per cercare di distinguersi, preferiscono demolire un’opera che ad altri, invece, è piaciuta. Si possono difendere le proprie ragioni, certo, ma a volte non si desidera affatto discutere.
A quel punto è meglio dire una piccola bugia, per salvare la propria calma interiore.
“L’ultimo capitolo, poi basta!”
Ogni lettore, almeno una volta nella vita, ha pronunciato questa frase, una delle più presenti nella classifica delle bugie. In particolar modo, lo ha fatto in un’età compresa dalla scuola elementare alle superiori, quando era un obbligo andare a dormire presto.
Chi è mai riuscito a chiudere davvero il libro una volta arrivato al punto stabilito, nel bel mezzo della trama? Più facile a dirsi che a farsi. In questo caso, l’unico rimedio necessario è dire una piccola menzogna e poi cercare di leggere nel modo più discreto possibile.
“Certo che l’ho letto!”
La regina delle menzogne nella classifica delle bugie per lettori. Ogni lettore, almeno una volta nella vita, l’ha sicuramente detta. Questa, in particolare, diventa risorsa soprattutto quando si parla di classici, perché ci si aspetta che un lettore definito tale abbia letto tutti i classici possibile, da Cime Tempestose ai Promessi Sposi, da l’Edipo Re a Sogno di una notte di mezza estate.
Ebbene, così non è. A volte, persino le pietre miliari della letteratura possono annoiare, a seconda dei gusti. Però, piuttosto che ammettere che si è lasciato a metà Anna Karenina, meglio annuire e dichiarare con sicurezza di averlo letto.
Perché una bugia sia credibile, deve essere ben architettata e costruita, proprio come la trama di un libro. In questo caso, frequentare un buon corso di scrittura creativa può essere un’ottima risorsa!
Francesca Pantieri