Abbiamo già affrontato, qualche tempo fa, i tanti generi di libri che raccontano il cinema: saggi, storie, artbook, una varietà notevole. Oggi, sempre parlando di cinema e libri, proponiamo qualche esempio e qualche suggerimento.
Le pietre miliari
Alzi la mano chi, in ambito cinematografico, non ha mai sentito parlare del Morandini. Ogni anno, questo cultore del cinema (coadiuvato dalla moglie e dalla figlia) raccoglieva nuovo materiale per il suo Dizionario dei film così da farne uscire una versione sempre aggiornata. Da quando l’autore e la moglie sono venuti a mancare, il lavoro è passato completamente nelle mani della figlia, Luisa Morandini, che prosegue con passione e competenza l’opera dei genitori.
Un altro nome noto è quello di Gianni Rondolino, che insieme a Dario Tomasi ha scritto un ottimo Manuale di storia del cinema. Un volume talmente puntuale e approfondito da essere non solo apprezzato dai cultori della materia ma anche adottato come testo per corsi universitari e studiato da tanti registi: così cinema e libri si alimentano a vicenda.
Cinema e libri: per andare a fondo
Quando un argomento appassiona, è bello saperlo affrontare con cognizione di causa. Per esempio leggendo i saggi di Francesco Casetti, attento studioso che anni fa, con Analisi del film (scritto insieme a Federico di Chio), aveva ben analizzato la settima arte. A quel libro ne sono seguiti altri, fra cui L’occhio del Novecento. Cinema, esperienza, modernità. Il testo alterna saggi critici su singoli film ad altri saggi che analizzano più in generale i procedimenti tecnici del linguaggio cinematografico. Una bella sfida di lettura.
Esistono poi le occasioni in cui a ragionare su un’arte non sono i critici, ma gli artisti stessi, insomma cinema e libri realizzati dalle stesse persone. Il cinema secondo Hitchcock di Francois Truffaut è uno di questi casi. Un dialogo fra due dei più grandi registi mai esistiti, che discutono piacevolmente di narrazione, montaggio, inquadrature, luce, fotografia. La competenza e il mestiere si sentono e danno a questo libro un sapore tutto suo.
E il cinema d’animazione?
Non rimane indietro. Anzi, nel caso del cinema d’animazione il binomio cinema e libri è più che mai attivo, soprattutto nel campo degli art book e dei libri-documento. Dopotutto è un tipo di iniziativa editoriale a cui i film animati si prestano grazie a storyboard, disegni, fotografie, un corredo iconografico ricco. Per gli appassionati più sinceri, il libro per eccellenza non è uno solo ma sono tre, ovvero i tre volumi di Animation: A World History, di Giannalberto Bendazzi. Un excursus dalle origini a oggi, tra immagini scovate in archivi semisconosciuti, registi di ogni parte del mondo e uno sguardo chiaro e competente. Ma non esiste in italiano?, qualcuno chiederà. Esisterebbe, se l’editore non fosse fallito lasciando a metà la pubblicazione. Meglio quindi fare uno sforzo con la lingua inglese e godersi un autentico capolavoro.