Chat GPT: il futuro è adesso. Se il primo pensiero legato alla possibilità di integrare nell’ordinario un’intelligenza artificiale si rifà a futuri distopici o a film di fantascienza, sappi che ti stai sbagliando.
Le intelligenze artificiali sono sempre più in mezzo al quotidiano delle persone e sempre più capaci di fornire quello che gli viene chiesto. Non a caso negli ultimi mesi si è spesso parlato di Lensa, l’app di intelligenza artificiale per creare un avatar che ha spopolato nelle condivisioni social, o di Midjourney, l’app che invece è in grado di trasformare delle parole in un’immagine evocativa che le rappresenti.

La Conversational AI di OpenAI: Chat GPT
Oggi l’evoluzione delle intelligenze artificiali porta anche il mondo legato alla scrittura a un pesante confronto, accentuato appunto da Chat GPT, o Chat Generative Pretrained Transformer. Uno strumento creato dalla start up OpenAI – che vede tra i suoi co-fondatori Elon Musk – in grado di elaborare e riprodurre il linguaggio naturale e conversazionale umano tramite appunto, una chat.
Questo sistema, grazie all’utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico, diventa in grado di generare risposte simili a quelle umane, pertinenti e coerenti, a seguito di una domanda fatta dall’utente che lo sta utilizzando.
Mettendo Chat GPT alla prova con la prima domanda: cosa sei?
«Sono un modello di linguaggio elaborato da OpenAI, un’organizzazione di ricerca che lavora sull’intelligenza artificiale. Sono stato progettato per rispondere alle domande e fornire informazioni generali su una vasta gamma di argomenti. Posso aiutare a risolvere problemi, fornire spiegazioni e dare consigli. Se hai bisogno di informazioni o hai una domanda su qualcosa, non esitare a chiedere. Farò del mio meglio per aiutare!».

La riposta fornita è scorrevole, colloquiale ed esaustiva.
Probabilmente questa è una delle domande più frequenti che gli è stata posta e che ha affinato tramite i feedback che possono essere dati dagli stessi utenti. Accanto a ogni risposta generata dall’AI ci sono due icone cliccabili, il semplice pollice in su o in giù. In caso di feedback negativo, si aprirà una finestra che chiederà il motivo tra tre risposte precompilate o lasciando aperta la possibilità di scrivere direttamente.
Come fa Chat GPT a rispondere correttamente?
Il segreto per le sue risposte così pertinenti e comprensibili, è dovuto all’utilizzo della NLP, Natural Language Processing, sotto branca di linguistica, informatica e intelligenza artificiale applicata alle interazioni tra computer e linguaggi umani.
Quando nella chat viene posta una domanda ChatGPT è in grado di elaborare il prompt comprendendo come rispondere attraverso delle parole scritte che appaiono molto naturali e altamente coinvolgenti, nulla che oggi sia paragonabile al livello di interazione con altre macchine.
Potenzialità di applicazione di un’intelligenza artificiale conversazionale
ChatGPT non è solo un trend momentaneo che soddisfa la curiosità degli utenti che la utilizzano ma è innanzitutto una nuova forma di comunicazione tra uomo macchina che si pone in un panorama che può sfruttare le sue potenzialità.
Basta pensare agli assistenti vocali, alla traduzione di immagini in parole e descrizioni per persone ipovedenti o alla semplice assistenza clienti tramite chatbot che oggi dimostra ancora numerose lacune. La sua capacità di scrivere come “un umano” rende questa tecnologia accettata e affidabile per chi la utilizza. Chat GPT può essere uno strumento utile per rendere più semplici compiti ripetitivi, dando la possibilità di usufruire del tempo guadagnato per altre attività più coinvolgenti.
Può anche avere delle ottime potenzialità per trarre ispirazione. Per esempio generando la trama di un nuovo romanzo come nell’immagine qui sotto che ChatGPT ha generato a fronte di questa richiesta:

Esistono svantaggi di applicazione?
Chat GPT non è umano, e non può attualmente sostituire quello che sono caratteristiche peculiari nel mondo della comunicazione come l’empatia o la creatività. Il testo generato è sempre e solo uno spunto, magari da cui partire, ma le sfumature linguistiche e proprie della penna di ogni autore non sono ancora, minimamente comparabili.
Se pur il testo generato sia di impronta conversazionale quante persone scrivono davvero così? La risposta è molte. Ed è per questo che non traspare il colore delle parole come in un contesto editoriale, dove proprio in quello si possono captare le differenze di stile.
Inoltre il rischio è quello che un rapporto in questa logica di conversazione con una macchina possa portare le persone a isolarsi convincendosi che effettivamente le risposte fornite siano reali e di qualcuno pensante. Infine da non sottovalutare è l’eccessivo affidamento a questo tipo di tecnologie che può portare alla perdita della capacità decisionale e del pensiero critico.

Limiti e possibilità
Analizzando i limiti, magari dettati da una domanda formulata in maniera generica, che dovrebbe comunque essere il valore aggiunto di questa AI, si possono provare anche degli input precisi come:
Scrivi un articolo con questi parametri:
Titolo: scrivere un romanzo con l’intelligenza artificiale
Argomenti: come un’intelligenza artificiale può aiutarmi a scrivere un romanzo per adolescenti. Al suo interno devono essere presenti tematiche tipiche della loro età e di come poterle superare tramite due protagonisti. Stile: informativo
Lunghezza: lungo
Il risultato è sicuramente informativo ma nulla che non si possa trovare in qualsiasi guida ben realizzata disponibile online.

L’intelligenza artificiale supererà il lavoro umano nell’editoria?
Per ora no e non grazie a Chat GPT, che può sicuramente fornire un supporto ma non eguaglierà mai un corso, one to one, con un docente preparato e soprattutto, umano. In attesa di ulteriori aggiornamenti e implementazioni puoi comunque provare a conversare con questa Intelligenza artificiale cliccando qui, è gratuita (per ora) e come tutti stanno riscontrando, anche divertente.

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