Cassandra, di Cinzia Giorgio, è il retelling mitologico che rivoluziona la figura della veggente condannata a non essere mai creduta. Questa versione inedita del mito, pubblicata da Newton Compton Editori, parla sì di tempi antichi ma traduce la principessa troiana in modo nuovo e contemporaneo.
Cassandra, di Cinzia Giorgio: la trama
La guerra di Troia è ancora lontana quando nascono i gemelli Cassandra ed Eleno, benedetti da Apollo con il dono della profezia. La città è florida, la famiglia di Priamo unita: nulla sembra capace di turbare la pace che regna all’interno delle porte Scee.
Lei, la più bella tra le figlie del re Priamo, però, sa che i tempi felici troveranno presto una fine, l’ha visto proprio nel giorno in cui è nato Paride Alessandro. Ciò che non riesce a prevedere, Cassandra, è il suo ruolo all’interno della guerra che metterà a ferro e a fuoco la città di Troia.
Una donna baciata dagli dèi
Quella di Cassandra è una figura particolare. Non è soltanto Apollo, a volerla per sé, ma anche due dee ben specifiche: Ecate e Afrodite. La prima è la divinità dei bivi, della scelta; la seconda è la dea che porta a scoprire l’altro da sé attraverso l’esplorazione fisica, governando le passioni.
L’interazione con Apollo, Ecate e Afrodite definisce la personalità della principessa troiana: Cassandra sa guardare lontano, si muove nel futuro con la sapienza di chi ha, dalla sua, una piena capacità di discernimento; si apre all’altro da sé identificando i propri bisogni.
Ciò che emerge, dalla Cassandra di Cinzia Giorgio, è il ritratto di una donna molto più contemporanea di quanto si potrebbe immaginare. Una donna che non ha paura di misurarsi contro il più forte, sia questo un dio o un re, e che rivendica il proprio diritto di parola e di scelta, anche se ciò rischia di attirare le ire divine.
La maledizione di Cassandra
In cosa consiste, allora, la maledizione di Cassandra? Per rispondere a questa domanda è necessario un lavoro sulle fonti, a cui l’autrice è stata particolarmente aderente – con non poco stupore da parte dei lettori, che hanno visto sfatarsi i più famosi dei luoghi comuni.
Cassandra vive una propria personale maledizione, distante di molto da quella classica. La sua condanna non è quella di non avere credibilità ma il dover attendere, impotente, lo svolgersi degli eventi che porteranno alla distruzione non soltanto di Troia, ma della sua famiglia.
Le profezie di Cassandra chiedono soltanto di essere accettate, in prima battuta dalla veggente stessa. Conoscere il futuro e avere la consapevolezza di non poter fare nulla per cambiarlo, specialmente quando si è la prediletta degli dèi, è un brusco ritorno alla condizione umana. Un’umanità che, durante i dieci anni dell’assedio di Troia, si logora e si distrugge.

Un grande lavoro di ricerca
Leggere Cassandra, se si è appassionati di storia antica, è un po’ come trovare in terra straniera chi parla la tua stessa lingua. C’è sollievo e c’è comprensione. È possibile apprezzare una particolare aderenza alle fonti, la ricercatezza di un linguaggio che raccoglie la sfida più grande: abbandona le parole ‘sicure’ tipiche della contemporaneità e, nell’analisi della lingua antica, trova nuovi modi per esprimere i suoi concetti.
Perché leggere Cassandra
Cassandra non è soltanto un retelling mitologico. Come si è visto, non tratta solo di una donna maledetta, condannata a veder bruciare la sua città. Cassandra è la storia di una donna animata dalle passioni, un’anima scaltra che riesce a trovare la sua strada tra le pieghe del futuro. Cassandra vive i suoi sentimenti con regale dignità, e anche quando la situazione sembra giocare a suo sfavore non perde mai di vista se stessa.
Leggere Cassandra è un potente messaggio sulla forza della donna che rivendica il suo destino, a dispetto di quant’è già scritto.