Carl Barks, a lui si devono la creazione di Paperon de’ Paperoni e la realizzazione di alcune fra le più belle storie Disney, stampate e ristampate innumerevoli volte in tutto il mondo. Ha scritto e disegnato (insieme a Jack Hannah) la prima storia a fumetti di Paperino, che fino a quel momento era stato “solo” un personaggio di cortometraggi in animazione.
Nel corso della sua carriera Carl Barks ha realizzato quasi 500 storie disneyane nel mondo dei paperi. Ha creato personaggi come Paperon de’ Paperoni ($crooge McDuck), Amelia la Strega che Ammalia (Magica De Spell), Gastone Paperone (Gladstone Gander), Archimede Pitagorico (Gyro Gearloose), la Banda Bassotti (the Beagle Boys), Cuordipietra Famedoro (Flintheart Glomgold). Si è inventato perfino le Giovani Marmotte (the Junior Woodchucks of the World)!
Carl Barks, la sua storia
Nato il 27 marzo 1901 a Merrill (Oregon), Carl Barks sperimentò diversi lavori prima di impegnarsi a fondo come artista freelance negli anni Venti. Nel 1935 fu assunto ai Walt Disney Studios, in California, dove si era presentato avendo saputo che la Disney stava assumendo personale. Per qualche anno lavorò nel dipartimento delle animazioni. Nel 1942 passò ai fumetti (la storia per cui è rimasto più famoso è Natale sul Monte Orso, del 1947, in cui fa la sua prima apparizione Paperon de’ Paperoni) e continuò a realizzarli fino al 1966. Quello fu lo stesso anno in cui andò in pensione e si dedicò alla pittura di quadri a olio, anch’essi di argomento disneyano. Ne dipinse 122, oggi contesi a suon di migliaia di dollari dai collezionisti. Nel 1987 il suo nome venne inscritto nella Eisner Awards Hall of Fame, nel 1991 fu insignito del Disney Legends Award (la stessa edizione in cui lo ricevette anche Julie Andrews). Morì nel 2000 a Grants Pass (Oregon), pochi mesi prima del suo centesimo compleanno.
Paperon de’ Paperoni, poetico self-made-duck
Le storie dei paperi di Barks sono fra le più lette e ristampate di tutto l’universo Disney, e non solo perché ricche di idee e fantasia. Anche considerando il loro taglio umoristico, anche divertendoci davanti alle gag di Paperino, dei Bassotti eccetera, leggendo Barks avvertiamo uno sguardo acuto sul mondo, sulle persone, i loro momenti di profonda umanità e le loro nevrosi. Non a caso, fra i tanti personaggi creati, spicca una perla come Doretta Doremì (Goldie O’Gilt o Glittering Goldie). Si tratta di colei che è stata a un passo dal diventare il grande amore di Paperone, ai tempi della corsa all’oro nel Klondike. Barks la usa in una sola storia, Zio Paperone e la Stella del Polo (Back to the Klondike) e non la riprende mai più eppure l’ha resa indimenticabile.
Su Paperone e Paperino svolge un lavoro attento e continuativo, rendendoli entrambi personaggi sfaccettati. Paperone burbero e avaro ma capace di slanci di generosità. L’incarnazione del self-made-man di una volta che costruisce la sua fortuna lavorando più sodo degli altri e ricorda con affetto ogni centesimo guadagnato, ogni scarpa lustrata da ragazzino, ogni pepita d’oro raccolta, ogni brevetto registrato. Paperino il pelandrone sfortunato, che colleziona insuccessi ma non perde mai l’entusiasmo ed è pronto ad affrontare novità e avventure, un moderno Don Chisciotte.
L’opera omnia di Carl Barks
Non mi ero reso conto di aver messo tanta profondità, tanta filosofia in quelle storie. È stato quasi uno shock scoprire che la gente riesce a vedere così tanto significato in quello che ho fatto. […] “La superbia precede la caduta”, questo è stato il tema di molte mie storie. Credo che il fatto di aver sempre affrontato e mai cercato di camuffare i pericoli della vita sia il punto principale. Le storie avevano un parallelo nell’esperienza umana.
Dichiarazioni contenute nel volume “Carl Barks. Conversations”, a cura di Donald Ault
L’opera omnia di Carl Barks è stata raccolta nei 48 volumi della collana La grande dinastia dei paperi,. Uscì nel 2008 come allegato settimanale al Corriere della Sera. La si può reperire nel mercato dell’usato a prezzi non indifferenti ma onesti. E ne vale la pena.