Sotto la direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco con la mostra Bosch e un altro Rinascimento, Milano omaggia il grande genio fiammingo attraverso un progetto espositivo che presenta una tesi inedita e quantomeno affascinante. Secondo i curatori della mostra, Bosch è il simbolo di un Rinascimento alternativo che si spinge oltre il mito della classicità e al contempo dimostra l’esistenza di numerosi Rinascimenti, con centri artistici diffusi in tutta Europa.
Promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Castello Sforzesco, e realizzata da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, Bosch e un altro Rinascimento sarà visitabile al Palazzo Reale di Milano fino al 12 marzo 2023. Tre, invece, i curatori della mostra: Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades e Claudio Salsi.
Più di cento opere esposte
Il percorso espositivo realizzato per omaggiare Bosch presenta un centinaio di opere d’arte. Non solo dipinti, ma anche sculture, incisioni, arazzi, e volumi antichi. Nel ricco corpus in mostra primeggiano alcuni dei capolavori più celebri di Bosch insieme ad altre opere derivate dai soggetti del pittore. Bosch è stato un autore a cui sono state attribuite pochissime opere e, proprio per tal motivo, data la rarità del corpus, alcune rientreranno nelle loro sedi museali prima della chiusura della mostra. Nello specifico si tratta di Meditazioni di san Giovanni Battista, La visione di Tundalo, entrambe presenti fino al 12 febbraio, e dell’arazzo Assalto a un elefante turrito e Scena con elefante, presenti fino al 29 gennaio.
Bosch e un altro Rinascimento si prende l’onere di mettere in dialogo tra loro capolavori attribuiti tradizionalmente a Bosch insieme a quelli di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, con l’intento di rendere evidente ai visitatori e alle visitatrici quanto questo Rinascimento alternativo sarà in grado di influenzare grandi artisti come Tiziano e Raffaello.
Grazie alla collaborazione particolare dell’Ambasciata d’Italia in Portogallo e l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, è inoltre presente in mostra il maestoso e imponente Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio, opera che ha lasciato il Museo Nacional de Arte Antiga, in Portogallo, solo due volte durante il Novecento. Insieme al Trittico delle Tentazioni anche il Trittico degli Eremiti, proveniente direttamente dalla collezione del cardinale Domenico Grimani, uno tra i pochissimi proprietari delle opere di Bosch in Italia.
La tesi inedita della mostra Bosch e un altro Rinascimento
Quello che potremmo definire come il fenomeno Bosch ebbe origine nel mondo mediterraneo, nell’Italia e nella Spagna del Cinquecento, e non invece nelle Fiandre, dove il Maestro era nato. E se in quegli anni, in Italia, il classicismo rinascimentale era ampiamente diffuso, il linguaggio onirico e fantastico di Bosch e dei protagonisti del Rinascimento alternativo troveranno il terreno più fertile e maturo per crescere e affermarsi come modello figurativo di quel tempo e di numerose delle generazioni artistiche successive.
Il sogno e la magia sono gli strumenti di cui Bosch si serve per indagare la realtà quotidiana. Una realtà fatta di Inquietudini e ossessioni e dove la natura contraddittoria dell’uomo e della società vengono messe a nudo tramite la rappresentazione. Non solo: la pittura di Bosch si fa occasione per scandagliare le profondità del mondo interiore e le sue incongruenze, per renderle oggetto di riflessione presso ambienti curiosi e colti. Ma le composizioni di Bosch, in particolare quelle religiose e profane, popolate di figure scomposte, scene paradossali e senza logica, esseri mostruosi e figure di giovani ignudi che popolano la terra, hanno anche lo scopo di rappresentare un mondo capovolto, dove la tentazione e l’errore sono sempre in agguato.
Questa attrazione per il grottesco rimanda a un interesse già vivo alla fine del Quattrocento in Toscana e in Italia settentrionale, per esempio nei disegni e nelle incisioni e in alcuni bronzetti di Severo da Ravenna, Giorgio Ghisi e altri.
Alla fine del percorso un’opera audiovisiva
Triptiko. A vision inspired bu Hieronymus Bosch di Karmachina è l’opera con cui si conclude la mostra dedicata a Bosch e un altro Rinascimento. Grazie ai grandi schermi e alla musica di Feernweh, i visitatori e le visitatrici possono assistere a un viaggio extrasensoriale attraverso il mondo onirico del Maestro. Il titolo dell’opera richiama il Trittico del Giardino delle Delizie.