Il 2022 ha visto esplodere la diffusione degli audiolibri letti da Intelligenze Artificiali. A contribuire a questo trend, le scelte di due “colossi”: Google e, di recente con grande risalto, Apple. La notizia sta facendo il giro del web (e del mondo), portando alla luce vantaggi ma anche molte criticità.

Non sono pochi i lettori e gli addetti ai lavori (esperti di comunicazione e di tecnologia in prima linea) che hanno sollevato le obiezioni sul prodotto, anche se, dall’altra parte ci sono numeri importanti che parlano. Così diventa necessario mettere il tutto sui piatti della bilanci per una riflessione.
Audiolibri: un mercato in crescita
Per l’Italia, i dati Nielsen diffusi nella prima metà del 2022 indicavano oltre 10milioni di utenti di audiolibri. E nel mondo si è osservato un aumento esponenziale.
A livello globale per il 2030 si parla di un giro d’affari che dovrebbe superare i 35 miliardi di dollari. Un giro che coinvolge le società produttrici ma anche professionisti della voce (speaker e attori e attrici) che godono così di nuove opportunità di lavoro.
Ma le opportunità riguardano anche sviluppatori impegnati a una proposta alternativa: la voce prodotta dall’Intelligenza Artificiale. E qui, entrano in gioco due colossi: Google e Apple.

Google e Apple: gli audiolibri letti dalle Intelligenze Artificiali
In questi giorni Apple ha messo a disposizione sui suoi store il servizio di audiolibri letti da Intelligenze Artificiali. Gli editori possono utilizzare in maniera gratuita le voci artificiali, scegliendo tra alcune opzioni: quattro voci (due maschili e due femminili, di diverse tonalità) in lingua inglese.
Un servizio in fase germinale, se paragonato a quello di Google, presente da più di un anno e più articolato; al momento mette infatti a disposizione una scelta più ampia di lingue (inglese standard, spagnolo, portoghese, francese e tedesco), con tanto di accenti regionali (inglese british, americano, indiano, australiano, castigliano, messicano, spagnolo “latino”, brasiliano).
Per ogni idioma sono disponibili voci di generi ed età diverse. Stando alle condizioni poste da Google, il servizio sarà sempre in upgrade negli anni; inoltre dà la possibilità agli editori di mettere in vendita il prodotto su altri negozi virtuali, purché il titolo si mantenga anche sul suo. Da qui si aprono nuove strade da percorrere, in alcuni casi con implicazioni di successo.

Il boom e i vantaggi
Il 2022 ha visto il boom di audiolibri letti da Intelligenze Artificiali. Proprio partendo dall’opportunità offerta da Google, una casa editrice, LA CASE Books, ha venduto qualcosa come 60mila copie nel mondo di audiolibri proposti in tre lingue, dando una forte rilevanza all’accento regionale.
Un risultato che è stato il frutto di una vena sperimentale che ha puntato a titoli su cui investire. Uno su tutti? L’arte della guerra di Sun Tzu, gettonatissimo dagli audio-lettori. Ma non solo: dalla casa editrice hanno sottolineato come sia stato possibile proporre dei libri su cui altri editori “tradizionali” non punterebbero mai.
Diversi i titoli legati alla letteratura nostrana, tra cui The Betrothed, la versione inglese de I promessi sposi di Alessandro Manzoni (a proposito, ecco l’audiolibro); oppure le traduzioni in inglese delle opere di D’Annunzio, Petrarca, Serao, Montessori, Machiavelli, De Amicis e altri. Gli audiolibri letti da Intelligenze Artificiali potrebbero aiutare a diffondere le traduzioni di romanzi scritti in italiano in altre lingue, contribuendo a diffondere la nostra letteratura. Questo potrebbe avere una buona implicazione per autori e autrici nostrani, in particolare indipendenti, di default messi in sordina.
Si sottolinea il vantaggio innegabile e alla portata di editori di piccole e medie dimensioni che potrebbero abbattere dei costi legati alla traduzione e alla distribuzione, riuscendo a travalicare i confini nazionali. In pratica una possibilità di crescita in termini economici e culturali che potrebbe essere colta anche da alcuni selfpublisher. Ma come sempre, la medaglia ha due lati e le criticità non mancano.
Le criticità della voce artificiale
Il boom di audiolibri letti da Intelligenze Artificiali ha suscitato reazioni negative e preoccupazioni. La prima e immediata, legata all’ascolto: la dizione precisa e la lettura puntuale sfocia nella freddezza; i limiti della voce artificiale si palesano nelle sfumature che nascono dai naturali moti emotivi dello speaker in carne, cuore e ossa. A tal proposito, l’articolo pubblicato su “The Guardian” è interessante.
Il secondo aspetto è legato ai professionisti del settore che rischiano di vedere sfumare delle opportunità.

Il terzo problema ci pone di fronte al tema della gestione dei dati: la produzione e vendita degli audiolibri letti da voci artificiali portano a un ulteriore cumulo di informazioni degli utenti a vantaggio di Apple e Google. Con quali implicazioni?
A proposito di diritti
L’Intelligenza Artificiale applicata agli audiolibri potrebbe anche consentire di riprendere le voci di attori e attrici viventi e non, replicandone le performance. Per i fan, il sogno di ascoltare il libro preferito letto dalla voce del proprio idolo, ma con quali implicazioni legali?
Quali sono i limiti della correttezza formale e legale? Il tema potrebbe essere valido anche per il futuro del cinema e della serialità televisiva, nonché per la musica. In questo settore sono stati fatti e sono tuttora in corso esperimenti. In Cina, ad esempio, è stato lanciato un brano prodotto con Intelligenza Artificiale che ha registrato 100 milioni di ascolti in streaming; e non è l’unico.
Paure e opportunità per il futuro: restiamo umani?
Forse un giorno potremo ascoltare il “nuovo album” di Elvis Presley oppure potremo ascoltare un audiolibro letto dalla voce suadente di Marilyn Monroe. Nel frattempo, Audible e Spotify hanno vietato agli editori la possibilità di pubblicare audiolibri letti da Intelligenze Artificiali. Una misura per tutelare gli speaker umani e, di certo, per non dare troppa forza ai Big Player.

Le domande sono però indispensabili, alla luce del boom di titoli letti dalle voci artificiali.
Bisogna temere la sostituzione degli esseri umani? Oppure è possibile pensare a un doppio binario, vedendo gli audiolibri prodotti dalle Intelligenze Artificiali come una nuova opportunità anche per l’editoria?
Un’opportunità, termine da sottolineare, insieme alle opzioni che porta con sé e agli ulteriori sviluppi. Si evita di immaginare scenari alla Terminator, con replicanti che prendono il posto degli essere umani. Restiamo umani collegati al futuro.