Le loro foto ci fanno desiderare di comprare libri, le parole spese per le letture, nelle recensioni, innescano la nostra curiosità. Sono lettori onnivori, veri e propri eroi della carta. Il fenomeno dei bookblogger inonda i social e oggi ne parlo con il fondatore del canale A tutto volume – Libri con Gabrio.
Ciao Gabrio!
Tu hai un sito che vanta una storia lunga, così come lungo è il tuo amore per i libri. Ci spieghi quale esigenza ti ha spinto ad aprire un profilo dedicato?
È stata proprio la mia grande passione per la lettura che mi ha convinto ad aprire la pagina Instagram, quella Facebook e il blog. Sono questi luoghi dove poter trasmettere il mio amore per i libri che leggo e per lasciar traccia delle mie letture. In questo modo spero anche di incuriosire chi mi segue a segnarsi i vari titoli e chissà, magari ad acquistarli e leggerli per poi farmi condividere con me un proprio parere. In questo modo è anche possibile iniziare una bella chiacchierata costruttiva. Inoltre, grazie a questa mia passione ho conosciuto diverse persone con cui si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia. I libri uniscono, infatti ho aperto il profilo anche per non sentirmi più da solo per quanto riguarda questa mia grande passione.
Il lettore onnivoro è una realtà o una leggenda metropolitana? Tu leggi tutto o ci sono degli elementi capaci di farti scartare un libro a priori?
Dal mio punto di vista è sicuramente una realtà.
In questi anni ho letto assolutamente di tutto, poi col passare del tempo e i vari libri da leggere ho deciso di fare delle scelte e di dedicarmi ai generi e ai libri che preferisco, ma capita che ogni tanto mi dedichi anche ad altre letture.
Quali sono, secondo te, gli elementi per creare una comunità letteraria?
Porsi in modo semplice ed essere gentili, disponibili ed educati. Proporre anche delle chicche di lettura, delle novità. Cercare di stimolare l’attenzione e l’interesse di tutti i componenti della comunità. Cercare di trasmettere la passione in ciò che si propone e provando a far diventare la comunità il più attiva possibile.
I social sono diventati strumenti sempre più sofisticati, capaci di trasformare la passione in professione. Com’è cambiato il tuo ruolo di bookblogger in questo processo?
Cerco di tenere attivi i miei tre social : Instagram, Facebook e ovviamente il mio amato blog quotidianamente. Occorrono molto tempo, organizzazione e tante idee. Rispetto agli inizi ora sono più veloce perché mi sono organizzato meglio, ma essendo da solo, a gestire tutto, ammetto che non sempre è facile e non sempre ottengo le soddisfazioni pari al tempo e all’impegno che ci metto e ciò è, a volte, un pochino demoralizzante, nonostante alla fine decida comunque di andare avanti per la mia strada. Ho sempre molte idee in testa e provo a realizzale stando al passo con i tempi, infatti mi informo e studio anche per cercare di non perdermi nulla. Il ruolo del bookblogger è ora molto più impegnativo rispetto all’inizio.
Il bookstagram negli ultimi anni è diventato una vera e propria community che unisce appassionati del settore a veri e propri professionisti del libro. C’è qualche consiglio che vorresti dare a chi vuole seguire le orme dei bookblogger?
Pazienza, impegno, costanza, educazione e disponibilità sono, secondo me, gli ingredienti principali. Poi ovviamente occorre anche essere un po’ estroversi (io ci sto lavorando tuttora) e farsi scivolare eventuali critiche cattive che inevitabilmente possono arrivare. Il bookblogger deve ovviamente avere almeno l’accoppiata del profilo social collegato al blog, e saperli gestire tutti i giorni con passione.
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