Disney ci riprova con il politically correct e stavolta lancia nuove idee per il live action di Biancaneve 2024.
Il classico Disney Biancaneve e i sette nani, capolavoro del 1937, verrà rivisto e trasformato in un live action, com’è già successo a La Sirenetta e ad Aladdin.
Inutile dire che la politica Disney per delle favole che raccontino in modo più equo e moderno le loro principesse ha causato una nuova ondata di polemica e malcontento. Al centro del dibattito vi sono l’etnia di Biancaneve, la trasfigurata presenza dei sette nani e il ruolo del principe Azzurro.
Cosa aspettarsi da Biancaneve 2024? Le prime polemiche
Di Neve è Bianca, recita lo Specchio delle Brame a Grimilde quando le comunica che sì, nel regno c’è una fanciulla più bella della perfida regina. La scelta di un’attrice di origini colombiane, Rachel Zegler, non sembra rispettare da principio l’aderenza alla famosa favola.
L’attrice ha già il supporto di una collega che ha dovuto affrontare questo percorso prima di lei, Halle Bailey, interprete di Ariel ne La Sirenetta. A dispetto della polemica concernente la Bailey, però, qui c’è un nodo narrativo molto diverso, che modifica un personaggio principale che ha insita nel nome la sua caratteristica più evidente e che non ha nulla a che vedere con le capacità di recitazione della Zegler, sicuramente ottime.
Questa opera di revisione investe anche i sette nani che, si dice, verranno trasformati in creature di ogni forma e dimensione. Anche qui, la polemica è dietro l’angolo: cosa resta di Biancaneve e i sette nani senza… i nani?
Le figure dei nani sono quelle di potenti alleati che aiutano Biancaneve nel momento del bisogno. Nelle varie versioni televisive e cinematografiche della favola, acquisiscono sempre più corpo e consistenza, basti pensare alla versione di Biancaneve con Julia Roberts e Lily Collins dove il gruppo che accoglie la giovane è formato da sette ladri di rara bravura.
In ultimo, Disney nel progetto di Biancaneve 2024 renderà marginale il ruolo del principe: Biancaneve si salva da sola. Il messaggio è sicuramente importante ma allora perché revisionare un classico quando è possibile, riscriverlo con ispirazione alla storia di Biancaneve, come dimostra il film con Kristen Stewart Biancaneve e il cacciatore?
Chi sono i veri destinatari dei live action Disney?
La Disney ha sempre parlato ai bambini. Vien da sé che il suo pubblico non si rifà agli adulti già cresciuti con i loro film. Tenendo conto di un’audience nuova, tutta da educare, l’iniziativa di presentare dei live action Disney con messaggi di sottofondo più inclusivi non è brutta, di per sé, anzi esprime in modo forte la posizione dell’azienda.
D’altro canto, però, questo ripresentare, modificare, tagliare e ricostruire storie già narrate traduce una crisi creativa che si esprime già perfettamente con l’ultimo film Disney Pixar, Elemental. E in parte è come se volesse cancellare la storia creativa di un’azienda che ha sempre creato nei limiti e nella visione di un’epoca vissuta, di cui prendere atto senza rinnegare.
Alla luce di queste riflessioni, non resta che vedere quale destino verrà riservato al live action di Biancaneve.