L’addio di Ruby Rose, che ha indossato il costume nero e rosso per una stagione sola, ha condotto a una svolta interessante nel mondo delle serie di supereroi
Ruby Rose, lo scorso maggio, aveva colto tutti di sorpresa con il suo annuncio: “Ho preso la difficile decisione di non riprendere il ruolo di Batwoman”. Chiarite le ragioni dell’abbandono, un misto di problemi di salute alla schiena e di eccessivo stress dovuto a un ruolo da protagonista che comporta anche molta attività fisica, e chiarito che non c’erano stati contrasti con gli showrunner o con il resto del cast, Ruby Rose lasciava comunque la produzione in difficoltà: con una sola stagione alle spalle e con un personaggio che si era già insediato nell’Arrowverse, grazie alle sue apparizioni in altre serie che ne fanno parte (Flash, Supergirl, Green Arrow).
Batwoman, il sostegno al mondo LGBTQ+
Inoltre, Batwoman ha un ruolo speciale, fra le serie di genere supereroico, per via del rapporto privilegiato con il mondo LGBTQ+. La protagonista è lesbica dichiarata (anche nei comics) e Ruby Rose si definisce gender fluid, anzi anche per questa ragione era stata scelta – sebbene, in un primo momento, molti fan avessero contestato la decisione perché non la ritenevano “abbastanza lesbica”. La stessa showrunner Caroline Dries è sposata con una donna e ha sempre detto che la vicinanza al mondo LGBTQ+ è importante per l’identità della serie. Era dunque necessario reagire alla partenza di Ruby Rose in modo da non venire meno a questa vocazione.
La risposta più tradizionale sarebbe stata quella di un recasting: stesso personaggio, cioè Kate Kane alias la cugina di Bruce Wayne, ma diversa attrice. Il pubblico avrebbe dovuto semplicemente abituarsi a un volto nuovo e continuare a seguire le storyline avviate nella prima stagione con i comprimari più importanti: Sophie, amica ed ex-amante di Kate; Luke, il tecno-nerd che la aiuta con gadget ed equipaggiamento; Alice, la sorella dalla mente folle e criminale (con un plauso all’interpretazione di Rachel Skarsten, che è riuscita a esprimere la pazzia di Alice senza ridurla a una fotocopia di Harley Quinn).
Quasi un reboot per la nuova Batwoman
Invece, dopo lunghe riflessioni, i produttori hanno optato per qualcosa di più simile a un reboot: via il personaggio stesso di Kate Kane, spazio a un personaggio tutto nuovo che ne segua le orme. Nasce così la nuova protagonista, Ryan Wilder: una ragazza estroversa e volitiva, anch’essa lesbica, con un passato non del tutto limpido e che ben conosce la criminalità di Gotham City. Per interpretare Ryan è stata scelta Javicia Leslie, giovane attrice afroamericana, dichiaratamente bisessuale. Ma come giustificare il fatto che il costume e il mantello passino da un personaggio a un altro, se Ruby Rose non comparirà più nella serie?
Lo stratagemma narrativo su cui si regge la seconda stagione è che di Kate Kane non si trovi più traccia: forse è morta in un incidente aereo, più probabilmente si è salvata ma per qualche motivo è sparita dalla circolazione. In questo modo, l’assenza della protagonista è non solo una scusa per introdurre colei che prenderà il suo posto, ma anche un mistero che occuperà le menti dei personaggi e degli spettatori (“Cosa è successo a Kate Kane?” titolano i quotidiani di Gotham City). Rispetto a Kate, che aveva assunto il ruolo di Batwoman in modo quasi riluttante, la “novellina” Ryan Wilder ha un carattere più impulsivo ed è veloce a calarsi nel ruolo della vigilante mascherata, salvo poi chiedersi se è all’altezza di un’eredità così ingombrante.
La seconda stagione ha esordito negli USA domenica scorsa, le prime reazioni dei fan sono positive. Non resta che seguire la serie, per scoprire il futuro della nuova Batwoman.