Baby Reindeer è la nuova serie Netflix a tema stalking che sulle prime fa ridere e poi ti atterra. Dico davvero: cadi di faccia e non hai neanche la prontezza di mettere le mani avanti. Bam, naso rotto.
Quello che mi ha attratta verso Baby Reindeer è stata una morbosa curiosità per la storia vera che c’è dietro, perché è nella natura umana essere attratti dall’orrore, ma confesso che non ero pronta al prodotto che ho visto.
Mi spiego: chi immagina una serie incentrata sullo stalking, più o meno si figura la lotta eroica della vittima affinché venga riconosciuto il reato che ha vinto più spallucce in sede legale nel mondo. Qualcosa che finisce in galera o con una tragica morte… hai presente, The Roomate?
Ecco, Baby Reindeer mette da parte questo aspetto santificato della vittima per mostrarci una realtà più cruda e ricca d’angoscia. Questa serie tv Netflix fa schifo, è geniale e ti rapisce con il raccapricciante.
Iniziamo?
Iniziamo.
La storia vera di Richard Gadd
Ciò che attrae di Baby Reindeer, di primo impatto, è la consapevolezza di trovarsi davanti a una storia vera. Richard Gadd, comico inglese protagonista della vicenda, nella serie Netflix è Donnie, comico che non fa ridere, barman, ex fidanzato. Donny è al tracollo, e tu da casa lo percepisci: vive male, è infelice, la sua vita ti stringe il cuore in una morsa.
E poi, un giorno, arriva Martha. Siede al bancone, sembra sconvolta, Donnie le dona un gesto gentile e, negli occhi di lei, appare come un eroe.
Ciò che in Baby Reindeer è innegabile, è che tra stalker e vittima c’è un rapporto, e che le vittime qualche volta ce l’hanno, il coltello dalla parte del manico, nei confronti del loro aguzzino. È uno scambio pauroso e a tratti inconsapevole, e questo manico è anche il motivo per cui Donny non riesce a denunciare Martha, sulle prime: il suo ruolo di oggetto del desiderio è, in fondo, una croce e una lusinga.
Per te, davanti al televisore, tutto questo sembrerà follia allo stato avanzato. Come me, più va avanti il racconto e più non capirai la metà delle cose che fa Donny e tutti i segreti che cerca di seppellire. Saprai, però, che sotto c’è qualcosa. Non so come spiegarla se non con una sensazione di brivido che si fa spazio tra le ossa.
Guardando Baby Reindeer non vai avanti per sapere come va a finire la vicenda di stalking, ma perché vuoi scarnificare i segreti di Donny. Qualcosa che, forse, hai già intuito.
Chi è Baby Reindeer?
Di Martha, sappiamo tutto nel giro di due, tre puntate. Lei ha già le sue denunce alle spalle, il personaggio viene inquadrato bene fin dall’inizio. Donny, invece… non è soltanto una vittima. Non è soltanto la vittima di Martha, o di se stesso.
Sai, quando si parla di abuso su una donna, il discorso è sempre forte e chiaro. In un certo senso, anche se fa comunque schifo, è come se ne fossimo anestetizzati o, peggio, abituati. Quando una donna subisce abuso, la dinamica è piuttosto chiara nel bene e nel male – e, spesso, molto più nel male.
Quando un uomo subisce abuso e lo mostra, questa è una rottura della nostra consuetudine. Perché se ne parla poco, perché forse statisticamente accade meno, o perché ancora l’uomo non è libero di essere vittima in uno scenario che, come tale, non lo contempla.
Eppure, vedrai, in Baby Reindeer ci sono i segni. E no, non sono cerchi nel grano. L’abuso ha trasformato Donny nella versione più rimpicciolita di sé: depresso, segnato dall’abuso di droghe, comportamenti sessuali rischiosi e dubbi a riguardo del proprio orientamento sessuale; il timore di essere considerato meno uomo.
Forse, questo è ciò che mi ha colpito di più, perché tutt’oggi non so cosa voglia dire il termine meno uomo, così come meno donna. Ma posso capire come, alcuni eventi, possano strappare una parte di ciò che siamo. Quant’è difficile quando provi a ricostruire qualcosa di rotto ma i cocci non combaciano.
Il ruolo di Martha in Baby Reindeer
…ed ecco che arriva Martha. Credo che, a volte, le persone rotte si riconoscano tra loro. È come un radar, o un’anima particolarmente profumata, o una calamita che ci mette poco a diventare calamità. Affrontando Martha, Donny si mette a nudo. È costretto a rivelare se stesso e a denunciare una stalker arrivata a minacciare la sua famiglia.
Donny non si è mosso per sé, e questo è un dettaglio non da poco, perché definisce un finale in cui il protagonista, salvandosi, si è spinto ancora più giù nella sua personale voragine.
E allora non sai come interpretarlo, questo finale incerto. Come un cerchio, o l’eterno ritorno dell’uguale, direbbe un saggio. Ma speri che Baby Reindeer faccia parte di un grande processo di guarigione.