C’è una giornata per tutto, ormai si è capito! Il 18 marzo è la giornata dedicata alle figuracce. L’Awkward Moments Day è pensata non solo per condividere momenti imbarazzanti con gli amici, ma anche per incentivare l’autoironia. Perché non prendersi troppo sul serio è alla base della felicità.
Awkward Moments Day, quella volta che…
C’è la volta in cui hai scritto un messaggio in cui ti lamentavi di un amico e poi, per associazione mentale o puro automatismo, lo hai inviato proprio all’amico in questione. Oppure, quella volta in cui hai risposto con euforia a un saluto e poi hai capito che non era rivolto a te. O quando sei inciampato uscendo dalla metropolitana, interrompendo l’enorme scia umana dei pendolari della prima mattina.
Ma queste sono robette, se paragonate alle figuracce di cui sono capaci certi personaggi famosi. Ricordi il discorso di Gino Paoli a Sanremo 2023? O Jennifer Lawrence che inciampa nel suo vestito mentre ritira l’Oscar? La figuraccia è sempre dietro l’angolo, un ultimo momento imbarazzante riguarda proprio la politica italiana!
Quando non cantare La canzone di Marinella
Questa di Marinella è la storia vera
Che scivolò nel fiume a primavera
Ma il vento che la vide così bella
Dal fiume la portò sopra una stella
La famosissima canzone di Fabrizio De André è protagonista dell’ultima gaffe degli esponenti del governo Meloni. Il compleanno di Matteo Salvini, vicepresidente e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, poteva essere una festa come tante. Ha invece scatenato un putiferio mediatico grazie a un video in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il festeggiato, leader della Lega, duettano insieme davanti a un karaoke.
Il video del momento, pubblicato su Instagram dal giornalista Nicola Porro con la dicitura “A proposito di crisi di governo”, è finito per diventare un boomerang proprio per il tema trattato dalla canzone di De André. Marinella è morta annegata, cadendo in un fiume. Intonare proprio quel brano, a pochi giorni da un naufragio in cui hanno perso la vita decine di migranti, e soprattutto diffonderlo online, non è stata esattamente una strategia di marketing azzeccata per mostrare unità e coesione politica.
E se personaggi così in vista riescono a fare dell’autoironia, perché non dovresti riuscirci tu, specialmente nell’Awkward Moments Day?
Awkward Moments Day: i vantaggi dell’autoironia
Chi sa ridere di se stesso sa prendere alla leggera anche i problemi più impegnativi. È un dato di fatto. Può essere scambiata per frivolezza, ma la capacità di non prendersi troppo sul serio è una grande dote.
Pensa quando da bambini era normale non riuscire a imparare tutto subito, così come era normale sbagliare. La capacità di accettare i propri limiti è una dote che si perde crescendo. La necessità della perfezione – fisica e del saper fare bene – genera inquietudine e frustrazione. Quindi, una giornata che offre il pretesto per smetterla di piangersi addosso, di vedere il lato comico anche nelle situazioni più difficili, è un vero toccasana.
Condividere le proprie figuracce con il prossimo ha il potere di esorcizzarle e di far sentire meno sbagliati. Se pensi per un attimo alla noia che comporterebbe una vita perfetta, dove fila sempre tutto liscio e non si sbatte mai contro un palo mentre si passeggia inchiodati al cellulare – giusto per fare un esempio – ti rendi conto immediatamente di quanto una risata renda il mondo un posto migliore.
L’origine dell’Awkward Moments Day non è chiara. Alcuni ipotizzano abbia a che fare con San Patrizio, poiché cade il giorno seguente. L’accostamento tra i tradizionali festeggiamenti legati al patrono d’Irlanda, con annesse Guinness e Murphy’s, e la resa dei conti dei post-festeggiamenti, in cui si fa l’elenco delle classiche figuracce che si fanno da ubriachi, potrebbe avere un senso.
L’hashtag #AwkwardMomentsDay
Come tante altre feste, anche la giornata delle figuracce si è ritagliata il suo spazio sui social. E cosa c’è di più consolatorio che condividere i propri momenti meno edificanti con gli altri? Lo schermo protettivo dello smartphone può aiutare ad essere più spudorati e a lasciarsi andare a confidenze.
Esistono pagine social che hanno fatto la propria fortuna grazie all’anonimato di confessioni di disastri sentimentali e disavventure sessuali, come Vabbè. Mi sono fatta di peggio. Dal successo della pagina è nata anche una pubblicazione, firmata da Giulia Nardo e Laura Scaini (Prospero editore, 2020).
Con l’hashtag #AwkwardMomentsDay si possono postare momenti imbarazzanti, figuracce in pillole, gaffe un tanto al chilo. Sempre meglio che usare i social per pubblicizzare l’ennesimo – con molta probabilità ritoccato – successo.