Il thriller (insieme ai suoi “parenti” giallo, poliziesco, noir e via dicendo) è uno dei generi letterari più amati dal pubblico. Logico che abbia generato tanti audiolibri, particolarmente amati anch’essi, che uniscono al piacere della parola quello dell’interpretazione, del fiato sospeso, della pausa giusta al momento giusto. Ma se le classifiche di vendita e di gradimento cambiano nel tempo, quali sono le costanti nei gusti dei lettori in materia di audiolibri thriller?
Un panorama folto e variegato tra gli audiolibri thriller
Il thriller è un genere relativamente recente, non ha alle spalle una storia pluricentenaria come, ad esempio, il romanzo storico. Forse è per questo che i primi autori che lo hanno affrontato vengono sì percepiti come classici, però più nel senso di autorevoli che di imperdibili. Nelle classifiche di vendita, infatti, compaiono solo saltuariamente Ian Fleming, Thomas Harris o Michael Crichton, tanto per citare tre nomi importanti di autori a loro agio con la suspense e il pericolo.
Sempre a proposito di “pezzi grossi”, a volte sono presenti Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, focalizzati però più sul giallo deduttivo che sul thriller. È facile trovare invece, fra gli audiolibri thriller consigliati da blog e riviste letterarie, una gran varietà di autori fra i quali nessuno sembra emergere in modo davvero schiacciante rispetto agli altri. Fra questi, citiamo Lee Child, Nora Roberts (che nella sua sterminata produzione unisce il thriller al rosa), Donato Carrisi, Camilla Läckberg, Maurizio De Giovanni, Gianrico Carofiglio, Particia Cornwell, Michael Connelly.
Autori di casa nostra
Ma gli italiani non erano un popolo di esterofili? Sul fronte degli audiolibri thriller, si direbbe di no. Nelle classifiche di vendita e di gradimento, in media, gli autori italiani sono presenti nella misura di un buon 50%. Ai già citati Carrisi, De Giovanni e Carofiglio, possiamo aggiungere Alessia Gazzola, Christian Frascella, Ilaria Tuti, Giorgio Faletti, Davide Savelli, Giulio Leoni, Pino Imperatore, Alice Basso. A quanto pare, in un genere che punta molto sulla cura per il dettaglio e la precisione con cui vengono descritti tempi e luoghi, i lettori amano ritrovare (sulla pagina o nella parola) le città che conoscono, i nomi delle vie, delle piazze, sui citofoni. Come se anche questo contribuisse a farci sentire più vicina la storia, e quindi le emozioni.
La ghostwriter legge se stessa
Alice Basso, autrice della “serie della ghostwriter” con protagonista Vani Sarca, non solo scrive i suoi romanzi ma li narra anche nelle versioni audio. D’accordo, non sono audiolibri thriller in senso stretto, perché nei libri di Basso c’è anche tanta ironia. Ma proprio il tocco ironico può essere uno dei più difficili da leggere e interpretare, a meno che il narratore trovi una sintonia clamorosa con l’autrice. Così, nel dubbio, ci si può cimentare in prima persona e avvicinarsi ulteriormente al proprio pubblico.