2021: l’anno in cui Donatella Di Pietrantonio ha conquistato la cinquina finalista del Premio Strega con Borgo Sud. E in cui esce al cinema Arminuta il film, tratto dal libro che racconta la parte precedente della storia e che aveva vinto il Premio Campiello nel 2017.
“L’arminuta” vince il Premio BNL alla Festa del Cinema
La stessa Donatella Di Pietrantonio firma insieme a Monica Zapelli la sceneggiatura del film, diretto da Giuseppe Bonito, che cerca di riprendere più fedelmente possibile le atmosfere e le sensazioni agrodolci del romanzo. Arminuta il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, dove ha avuto un ottimo riscontro e ha vinto il Premio BNL per
la qualità del lavoro, il coraggio di innovare e sperimentare, il percorso personale e professionale, la capacità di interpretare il presente con uno sguardo sul mondo. […] Il film tocca con delicatezza i temi dell’affido, dell’inclusione, della forza che hanno le persone tra loro opposte, ma che cercano di incontrarsi. Come faranno la protagonista e la sorellina Adriana, traendo forza reciproca. È la forza che deriva dall’affidarsi l’uno all’altro, una vicinanza umana frutto dell’inclusione, della solidarietà, della tutela delle diversità.
Dal comunicato stampa di BNL sul premio attribuito al film “L’arminuta”
Un film di sguardi e silenzi
La costa abruzzese e la zona rurale della Maiella sono lo sfondo di una storia ambientata nel 1975, un periodo in cui la differenze tra le realtà cittadine e quelle di campagna sono ancora molto marcate. La protagonista tredicenne de L’arminuta, che si crede figlia di una agiata coppia pescarese, si vede restituita di colpo alla sua vera famiglia di origine, della quale nemmeno conosceva l’esistenza. Dovrà inserirsi in una realtà di povertà e di ignoranza. Riuscirà ad abituarvisi solo grazie all’aiuto della sorella più piccola, e a scoprire il motivo del brusco cambiamento a cui è stata costretta.
Proprio come nel romanzo, anche in Arminuta il film non servono discorsi complicati e spiegazioni prolisse. Sono i silenzi a parlare, i non detti, il passato taciuto, l’evidenza brutale di una vita misera. I protagonisti, a partire dalle giovani interpreti delle due sorelle, recitano con sguardi intensi ed eloquenti. Lo spettatore è chiamato a fare la sua parte per riempire quei vuoti e renderli densi di significato.