Il Teatro Arcimboldi Milano il 26 gennaio alle 21.00 presenta la commedia musicale Van Gogh café, prodotta dalla Mic Musical International Company e diretta da Andrea Ortis, dedicata al celebre pittore olandese Vincent Van Gogh.
Lo spettacolo Van Gogh cafè
In una Parigi in pieno fermento culturale, ricca di artisti, letterati e studiosi, il luogo di incontro di questi rappresentanti del mondo culturale è l’interno dei Café Chantant. Lo spettacolo si svolge proprio all’interno di uno di questi ritrovi dove, oltre a consumare bibite e cibo, si poteva assistere a spettacoli di musica e di canto. È l’età dell’oro parigina, e la città diventa il modello del divertimento europeo. Nelle loro sale si trovano artisti del calibro di Van Gogh, Braques, Cezanne, Renoir, Manet, Gauguin, Picasso e Modigliani.
Van Gogh Café racconta la vita di Vincent grazie alla curiosità e alla tenacia di un cameriere del locale, Luc e all’antiquario M. Louis Philippe (interpretato da Andrea Ortis) che ricorda a Luc la vita di Vincent. Il pubblico è immerso nelle parole e nelle opere del pittore perché è immerso nelle letture di brani delle lettere al fratello Theo e nella proiezione in 3D dei dipinti più celebri.
Lo spettacolo racconta però anche le ore che precedevano le esibizioni serali, le emozioni delle prove, le confidenze da camerino, le competizioni tra ballerine, le dinamiche umane dei musicisti e soprattutto, il difficile rapporto tra la solista M.me Odile (Floriana Monici) e la giovane cantante M.lle Aline (Chiara Di Loreto) che aspira al ruolo di protagonista.
Quindi da una parte, musicisti, ballerine e cantanti che si preparano per la performance serale, dall’altra l’antiquario che racconta una storia.
Vincent Van Gogh è il padre dell’Espressionismo e l’emblema del colore. Van Gogh cafè non ne tratta solo ed esclusivamente i contorni psichiatrici, troppo spesso unico focus palesato, piuttosto apre il ventaglio della sua vita, entrando a piè pari negli aspetti più nascosti, reconditi e veri.
Andrea Ortis
Van Gogh Café parla di anime intrecciate, di tempi sovrapposti e binari paralleli con forme espressive molteplici che allargano lo spazio del racconto, dandogli il respiro che il pittore chiede. Questo spettacolo è felicemente intriso dell’animo inquieto, nostalgico e solitario di Vincent, ma allo stesso modo è pervaso di speranza e desiderio, impastato dello carnale, insofferente e travagliato mal di vivere.
La compagnia e la produzione di Van Gogh Café
Lo spettacolo è prodotto dalla MIC Musical International Company che, dopo il grande successo de La Divina Commedia Opera Musical, presenta una commedia musicale con orchestra dal vivo.
La messa in scena si sviluppa grazie ai musicisti (pianoforte/musette, violino, chitarra, contrabbasso e percussioni) diretti dal Maestro Antonello Capuano e agli espressivi interventi coreografici del corpo di ballo diretto dal coreografo Marco Bebbu, il tutto ambientato nelle suggestive scenografie progettate da Gabriele Moreschi e nelle luci di Virginio Levrio VAS Milano e corredato dall’allestimento dei costumi storici di metà Ottocento firmati da Marisa Vecchiarelli.
Lo spettatore si trova immerso nella Parigi di metà Ottocento, nelle lande desolate del Borinage o nei parchi parigini dell’en plein air, nelle assolate campagne di Arles o tra i vicoli di una formicolante Montmartre.
Van Gogh Café è la storia di uomini e donne, narrata tra fiducia e cadute, malinconie profonde e gioie debordanti, tra amicizie stimolanti e solitudini feroci. Lo sfondo musicale attraversa il racconto con la raffinatezza e la personalità dei più grandi parolieri e cantanti francesi, Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand per citarne alcuni.
Van Gogh Cafè è questo, corde e fasci di luce che escono dai personaggi in scena, veicoli ineguagliabili di emozione, colori precisi ed unici di una tavolozza che non può essere compresa se non nel suo insieme. Il pennello teatrale, cui la parola è colore steso vive dell’umanità di questo cafè, tela vivente di un racconto per sempre.
Andrea Ortis