Alessandro Coppola, classe 1982, siciliano di nascita ma emiliano di adozione, con le sue magistrali illustrazioni ci trasporta in una dimensione magica, ispirata al mondo del sogno.
Chi è Alessandro Coppola
A seguito del conseguimento del Diploma di Laurea in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, grazie a una borsa di studio, Alessandro Coppola si trasferisce a Roma, dove frequenta un corso di graphic designer all’Istituto Europeo di Design – IED. Dopo aver girato l’Italia alla ricerca della propria strada lavorativa, si ferma per alcuni anni a Bolzano, dove lavora per un’agenzia di comunicazione. Conclusasi questa esperienza, decide di diventare libero professionista. Iniziano quindi le collaborazioni con brand famosi come Thun e svariate case editrici, tra cui Zanichelli, Einaudi Ragazzi, Lisciani. Alessandro vive, ora in pianta stabile, a Bologna, città che gli è entrata nel cuore.
Alessandro Coppola, grazie per a questa intervista e complimenti per il tuo lavoro.
Uno stile personale
Quali sono gli aspetti collaterali della tua professione: ti limiti alla realizzazione di immagini, oppure ti occupi anche di altri settori legati alla comunicazione visiva?
Il campo dell’illustrazione è molto vasto e le figure professionali richieste sono tantissime, così come le specializzazioni. Nella mia carriera ho illustrato libri, copertine, poster, creato materiale pubblicitario, storyboard per video animati, pubblicità e shooting fotografici. Ho realizzato anche vetrine e caratterizzato personaggi.
I tuoi lavori hanno uno stile ben definito: evocano il mondo dell’onirico e del magnifico. Vuoi raccontarci questa dimensione?
Tutto nasce dall’amore per la corrente artistica del Surrealismo, ma anche per il mio legame con i sogni. Molte delle illustrazioni che ho realizzato in passato sono effettivamente frutto delle mie visioni oniriche.
Negli ultimi tempi, hai sperimentato una riuscita interazione tra illustrazione e fumetto: come è nata questa commistione di stili?
È nata dalla necessità di infrangere la narrazione un po’ stereotipata dell’albo illustrato, infatti il linguaggio del fumetto è fratello del linguaggio illustrativo e viceversa; la contaminazione è sempre possibile è può creare narrazioni ancora più efficaci, anche rispetto ad un’immagine a tutta pagina.
Cosa ti spinge a trattare nei tuoi lavori temi sensibili, come l’inclusione, la diversità e l’insicurezza?
Nel corso del tempo, mi sono accorto che i temi sensibili coincidevano con i cosiddetti temi tabù, ancora tutt’oggi poco narrati e approfonditi. Grazie alla trattazione di queste tematiche, è possibile smontare preconcetti e mostrare che le famose “diversità” in realtà sono una ricchezza ,non qualcosa di cui avere paura.
Ci parli del tuo lavoro alla “Scuola di Illustrazione di Scandicci”?
È una collaborazione sporadica ma intensa, voluta fortemente anche dalla Direttrice della scuola, Candia Castellani. Fino lo scorso anno, ho curato le presentazioni on-line di autori e illustratori di albi e libri illustrati, sia italiani che di fama internazionale. A partire dal mese di maggio, invece, avrò un incarico di docente, nell’ambito di un corso dedicato all’illustrazione editoriale.
Consigli per coloro che vorrebbero intraprendere questa professione
Quali sono le conoscenze che un illustratore in erba deve affinare maggiormente per riuscire in questa professione?
È necessario sviluppare una sicurezza tecnica, legata ad uno o più stili. Avere grande versatilità, saper osservare e comprendere i grandi artisti della storia dell’arte, leggere molti libri, ma soprattutto, avere molta umiltà. In questo mestiere non si “arriva” mai: è un continuo percorso fatto di sperimentazione e curiosità.
Progetti futuri
Puoi darci delle anticipazioni sui progetti a cui stai lavorando in questo momento?
I progetti futuri sono tanti, di diverse tipologie e toccheranno diverse tematiche. Lavorerò molto per il mercato estero. Di più non posso rivelarvi… anche per scaramanzia!
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Clara Zennaro