Sono partiti i test di Google su un’intelligenza artificiale che fa ben più di quanto una persona si potrebbe aspettare, a dare questa notizia è il “New York Times” (Nyt)
Secondo il Nyt, per recuperare terreno nei confronti di ChatGpt, la figlia prediletta del colosso OpenAi, Google starebbe sviluppando un’intelligenza artificiale che andrebbe ben oltre il generativo, arrivando a elargire consigli di vita qualora il cliente li richiedesse.
La necessità di questo enorme (e rischioso) salto sta proprio nel fatto che, pur essendo tra i primi a lavorare all’impiego delle intelligenze artificiali, Google è stato oscurato dal lancio di ChatGpt e tutte le polemiche che hanno riguardato questa particolare Ai generativa, nel bene e nel male.
Tornare alla ribalta con qualcosa di completamente rivoluzionario è l’unico modo per uscire dall’ombra, sebbene non si è certi che proprio questo progetto possa portare un miglioramento a tutto tondo dell’esperienza Google degli utenti.
Una Ai che dà consigli di vita?
Quali sono i problemi di cui si potrebbe parlare con un’intelligenza artificiale? I test di Google sono pronti a scoprirlo, mettendo in moto uno spettacolo che, però, non risulta moralmente convincente.
Ormai le persone si appoggiano sempre più all’uso delle intelligenze artificiali, tanto che ChatGpt e altri tipi di Ai generative sono state messe al bando da alcuni uffici, persino tribunali. Nelle redazioni capita di aiutarsi con l’Intelligenza artificiale nella stesura di qualche articolo e, tra gli studenti, chiedere a ChatGpt sta facendo mangiare la polvere a Wikipedia, offrendo un servizio da verificare ma, in linea di massima già molto ben strutturato.
Avere un’Ai che dà consigli di vita che impatto potrebbe avere sulle persone?
C’è da immaginare il futuro: cosa si potrebbe chiedere a un’Ai? Farebbe da consulente di coppia? Organizzerebbe in modo preciso una giornata di lavoro? Potrebbe influenzare i più giovani diseducandoli a ragionare con la propria testa?
Google is evaluating tools that would use AI to perform personal and professional tasks — including life advice, planning instructions and tutoring tips — that some of its researchers have said should be avoided. https://t.co/GFJLomSPm5
— The New York Times (@nytimes) August 16, 2023
Quando si parla di Ai c’è sempre il timore Terminator o Ex Machina, ovvero che un giorno l’intelligenza artificiale potrebbe essere così ben sviluppata nel ragionamento e nel pensiero (che poi è un’elaborazione di dati) da poter sostituire l’uomo. Chiedersi se i test di Google per un’intelligenza artificiale che dà consigli di vita non sia, forse, un po’ esagerato, un passo avanti in una direzione che non è opportuno prendere.
Google ha dato vita a una generazione di tuttologi e ormai per tutto si chiede a Google: tutorial per il fai da te, legge, consigli medici. Cosa potrebbe succedere se un’intelligenza artificiale arrivasse a dire anche come vestirsi la mattina?
A chiederlo non è soltanto chi scrive, o il Nyt, ma anche gli esperti di sicurezza Google, che pongono giustamente interrogativi circa l’impatto che un’intelligenza artificiale del genere potrebbe avere sull’uomo, limitando di fatto l’autonomia di pensiero o rendendolo addirittura dipendente dall’Ai, come d’altro canto è già successo nei confronti di ChatGpt o dei social.
Per vedere cosa succederà, dunque, bisognerà rimanere connessi.