Nessuno avrebbe scommesso su di loro, se non per poche stagioni. Una manciata di hit, condita da accattivanti coreografie e da sorrisi capaci di far sciogliere i cuori delle teen-fan, per poi dare spazio a un nuovo gruppo. E, invece, i Backstreet Boys, con sedici album all’attivo e una carriera venticinquennale, hanno dimostrato di essere ben più di una boyband.
In prossimità del periodo più magico dell’anno, A Very Backstreet Christmas è il loro nuovo lavoro: la conferma di un gruppo polifonico che si avvicina alle esperienze di vocal lead del calibro di Boys II Men o All-4-One.
Merry Christmas dai Backstreet Boys
Tredici brani nella versione standard, quindici nella deluxe, A Very Backstreet Christmas raccoglie le più belle canzoni della tradizione natalizia resi in una piacevole chiave pop. Sonorità morbide si accostano a echi blues, swing e R&B, portandoci sui palchi della scintillante Broadway o tra i grattacieli di New York.
Ma sono soprattutto le prove vocali che convincono: nel tappeto musicale le voci di Nick Carter, Howie Dorough, Brian Littrell, AJ McLean, Kevin Richardson si incastrano e accompagnano, creando piacevoli contrappunti. Non solo tradizione natalizia, però: nell’album troviamo anche brani inediti in cui i Boys di Orlando hanno dato una buona prova di scrittura.
L’album, canzone per canzone
Si parte con un evergreen natalizio: White Christmas, e già i ragazzi creano un tappeto vocale che invoglia ad aggiungersi a loro, fino al momento in cui ciascuno canta in solo, dando una propria versione del Natale.
Con The Christmas Song le atmosfere e il ritmo si fanno più rarefatte, e allora ci si trova davanti a una finestra a osservare la neve che scende dal cielo. Winter Wonderland è uno schiocco di dita che ricorda le canzoni old style cui accompagnare un passo di cake walk.
Archi in evidenza nella raffinata Have Yourself a Merry Little Christmas, mentre con Last Christmas i ragazzi tornano al pop più ritmato andando oltre le sfide natalizie di Wham&CO. Ancora tradizione con O Holy Night, una ballade in cui le voci, delicate e perfettamente accordate, arrivano al cuore.
Si canticchia di nuovo e in allegria con This Christmas anche se tra i pezzi è forse quello più ordinario per melodie e routine vocale, mentre con Same Old Lang Syne ci si raduna intorno a un pianoforte per ascoltare una delicata performance vocale.
Segue un altro grande classico: Silent Night, e qui prevale un coro di suggestioni che ci porta ai palpiti della Vigilia. Atmosfere swing anche in I’ll Be Home for Christmas, come se fossimo davanti a un romantico film natalizio, aspettando il ritorno del grande amore, mentre in Christmas in New York i rintocchi delle campanelle scivolano in un raffinato ensemble musicale calato tra le luci della metropoli più fashion.
E si arriva alla fine dell’edizione standard con un ritorno alle origini e i ritmi che hanno fatto conoscere i ragazzi di Orlando: Together, pop fresco in cui le voci si alternano in modo indovinato; infine, il rutilante Happy Days, che strizza l’occhio alla pop-dance, anche questa con movimenti R&B, rammenta che il Natale è il momento giusto per divertirsi e, perché no, ballare insieme.
Per l’edizione deluxe di A Very Backstreet Christimas: con Feliz Navidad ritmi latini un po’ ridondanti per un brano che omaggia i fan ispanici. Ritmi pop-rock nella già nota It’s Christmas Time Again, nata anche questa dalla penna di alcuni dei boys, con tocchi personali tra pop e rock.
I Backstreet Boys: la boyband più iconica
Il loro primo singolo, We’ve go it goin’ on, uscito nel 1995, colpì subito nel segno: così i Backstreet Boys entrarono nel cuore di milioni di teenager in tutto il mondo. Nel 1996, l’album Backstreet Boys conquistò le classifiche, dando il via a un successo planetario. Seguirono Backstreet’s Back (1997), Millennium (1999), Black & Blue (2000), Never Gone (2005), Unbreakable (2007), This Is Us (2009), In a World like This (2013), DNA (2019).
Tra le sei raccolte, da citare NKOTBSB (2011), che presenta brani dei ragazzi di Orlando e quelli dei New Kids On The Block, boyband tornata sulla ribalta di recente grazie anche alle collaborazioni con “vecchie glorie” anni Ottanta/Novanta (Rick Astley, En Vogue, SaltNPepa).
I Backstreet Boys sono stati eletti da Billboard e altre testate come la più grande e iconica boyband di tutti i tempi. Hanno venduto più di 130 milioni di dischi e ottenuto 9 nomination ai Grammy Awards, nonché vinto numerosi premi. Il 22 aprile 2013 hanno ottenuto la stella sulla Hollywood Walk of Fame.
La polifonia in pop
L’esperienza dei Backstreet Boys va oltre quella più effimera della boyband che si brucia nell’arco di pochi album. I ragazzi di Orlando hanno superato Blue, 5ive, NSYNCH, Blue, Westlife e altri fenomeni del (Bubblegum) Pop che, dopo poche hit, sono finiti nel dimenticatoio.
A un certo punto i Backstreet Boys hanno messo da parte i balletti per dedicarsi alla musica e alla composizione, valorizzando la coralità. E se una canzone come Together la celebra, si può dire che per i ragazzi di Orlando “l’unione fa davvero la forza”, oltre le primedonne e l’immagine che nel music-business è fondamentale.
A Very Backstreet Christams, capitolo pop ben confezionato e di piacevolissimo ascolto, lo dimostra, dando prova della loro maturità vocale.
Roberta De Tomi