La poesia Il 5 maggio di Alessandro Manzoni resta un’opera intramontabile della nostra letteratura. Perché la celebriamo ancora? Perché oltre al suo valore letterario, questa poesia ha un valore storico e commemorativo. E abbraccia tematiche, come il rapporto tra Dio e l’uomo, la libertà e il destino, l’esilio… Che possono essere rivisitate e apllicate alla realtà sociale dei giorni nostri. Restando perciò attuali.
Inoltre il titolo stesso della poesia, il 5 maggio, rappresenta una data simbolo di significativi eventi geopolitici internazionali. Accadimenti che hanno segnato la storia e che ancora oggi celebriamo.
Quali importanti avvenimenti celebriamo il 5 maggio?
Manzoni nella sua poesia celebra la morte di Napoleone Bonaparte. Avvenuta durante il suo secondo esilio sull’isola di Sant’Elena, il 5 maggio 1821. Ma il 5 maggio è anche la ricorrenza di altri grandi eventi da non dimenticare.
Come la nascita del filosofo tedesco Kark Marx nel 1818. La partenza di Giuseppe Garibaldi da Genova, per guidare la spedizione dei Mille nel 1860. La fine della guerra d’Abissinia, nel 1936. Quando le truppe italiane occupano Addis Abeba. La capitolazione delle truppe tedesche in Danimarca e Paesi Bassi. La liberazione del campo di concentramento di Mauthausen e della città di Amsterdam dai nazisti. Alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945. E la costituzione del Consiglio d’Europa nel 1949.
Il 5 maggio si celebra anche la festa nazionale della liberazione in Messico. Per commemorare la Battaglia di Puebla (5 Maggio 1862). Durante la quale venne inflitta alla Francia un’inaspettata sconfitta da parte dell’esercito guidato dal generale Zaragoza, bloccando l’avanzata francese verso Città del Messico.
Il 5 maggio, la poesia di Manzoni
Nella poesia il 5 maggio, i temi centrali trattati sono: la grandezza di Napoleone. Che nell’interpretazione manzoniana non è che un pallido riflesso della grandezza di Dio. A cui vanno ricondotte le sorti e le vicende umane. Perchè secondo la sua visione della storia, tutto ciò che accade all’uomo va ricondotto al disegno della divina provvidenza.
E poi la sconfitta di Napoleone, la sua sofferenza nel solitario esilio. Che per Manzoni diventano un momento di riflessione e di pace spirituale se vissute cristianamente e attraverso la fede. Infatti secondo l’autore Napoleone nei suoi ultimi giorni si è rifugiato nella preghiera per placare il suo dolore.
Perchè questi temi sono ancora attuali?
Le tematiche de Il 5 maggio lasciano spazio a rilfessioni che oltrepassano l’ambito strettamente religioso. Per estendersi a più ampio raggio a questioni riguardanti il destino dell’uomo, il senso del suo operato sulla terra, l’esistenza (o meno) di un “disegno” superiore. Infatti, la poesia può essere “rivisitata” anche in chiave laica. Riprendendo gli interrogativi filosofici che la sottendono. Che pur risalendo alla notte dei tempi, a oggi restano ancora aperti.
Parlare di destino significa annullare l’esistenza del libero arbitrio? Quanto può la voltontà dell’uomo di fronte all’ineluttabilità del fato? Ma cos’è il fato? Si tratta di un disegno prestabilito da una volontà superiore (divina)? o di mera casualità? Alla luce di queste considerazioni ha ancora senso parlare di libertà, di volontà e di responsabilità? Il fatto che le nostre azioni possano essere ricondotte a qualche legge meccanica o a forze divine ci rende meno responsabili delle nostre azioni?….
Leggere in modo “critico” la poesia di Manzoni apre inevitabilmente il campo a quesiti e riflessioni filosofiche intramontabili. Attorno alle quali è proliferata una letteratura millenaria che mai cessa di esaurirsi.
Per quanto l’autore possa sembrare portatore di certezze ancorabili a un pensiero religioso (senza ombra di dubbio). L’ incisività dei suoi versi è tale proprio perché essi riescono a instillare e sollcecitare ancora quei dubbi. Nei quali risiede la vera grandezza e forza del nostro pesiero critico e laico. Quei dubbi oggi più che mai attuali. Specialmente laddove si parla di responsabilità, sofferenza e merito. Ma anche di esilio.
Che senso ha oggi parlare di esilio?
Anche il tema dell’esilio può considerarsi ancora oggi attuale. Specialmente dopo questi anni di pandemia. Che per molti ha dettato condizioni di vita paragonabili a un vero e proprio esilio. Basti pensare a tutti coloro che si sono trovati lontani dalla prorpria casa o addirittura dalla propria terra e impossibilitati a farvi ritorno. Senza alcuna certezza riguardo alle tempistiche.
Inoltre, la condizione dell’esilio può essere rapportata a tutti coloro che oggi si trovano a fuggire dalle condizioni di vita pericolose e precarie. Costretti a emigrare da paesi devastati da guerre, carestie, dittature politiche, ecc. Costretti a chiedere asilo, rifugio o accoglienza in altri paesi. Nei quali tuttavia si sentono come esiliati. Poichè impossiblitati a fare ritorno nella popria terra d’orgine per tempi indefiniti. Ma un tempo indefinito può apparire anche eterno.