A zonzo per il Novecento torinese, costruendo un’atmosfera per una pentalogia che racconta il rapporto fra i cinque sensi e il variegato universo dei libri
Nel corso della sua vita l’avvocato aveva avuto ben poche donne in carne e ossa, ma certo non aveva lesinato sulle fidanzate letterarie e Madame Bovary era stata una delle sue amanti più fedeli e appassionate. Se Emma Bovary fosse stata una donna reale, e se lui avesse avuto l’onore d’incontrarla, la poveretta non avrebbe finito col suicidarsi. Erano stati i romanzetti d’amore letti in gioventù ad avvelenarla ben prima dell’arsenico, facendole desiderare disperatamente un’esistenza al di sopra delle sue possibilità. Emma non aveva bisogno di feste da ballo e abiti eleganti, ma soltanto di qualcuno che, come lui, fosse stato in grado di consigliarle dei buoni libri. Le letture sono come le amicizie: se scegli quelle sbagliate, puoi rovinarti la vita. Questo era il motivo per il quale l’avvocato si era dato come missione quella di consigliare a ciascuno il libro più adatto alle sue esigenze.
Da “La ragazza con la macchina da scrivere” (Fazi Editore, 2020)
Impiegata, scrittrice, blogger, cabarettista, copywriter: Desy Icardi è un’autrice multiforme che da ogni sua attività trae ispirazione e nutrimento. Dopo tre opere indipendenti le une dalle altre (un racconto lungo adattato da uno spettacolo teatrale, una commedia brillante e un libro umoristico insieme all’illustratrice Darinka Mignatta), ha pubblicato nel 2019 L’annusatrice di libri per Fazi Editore, primo libro di una pentalogia dedicata ai cinque sensi. Nel 2020 è infatti uscito La ragazza con la macchina da scrivere e, nel giugno di quest’anno, toccherà a La biblioteca dei sussurri. Da dicembre, sul sito dell’editore, è disponibile anche il racconto gratuito Il fantasma del lettore passato.
Le storie collocate in diversi momenti del Novecento, le location torinesi, i cinque sensi come elemento intorno a cui delineare la pentalogia: sembra che tutto concorra a creare, prima ancora che storie e personaggi, un’atmosfera pervasiva nella quale tutto il resto va ad amalgamarsi.
“L’immersione” è senza dubbio la sensazione che desidero dare al lettore che, a mio avviso, dovrebbe sempre sentirsi avvolto dalla narrazione anziché limitarsi a seguirla. In fase di scrittura è esattamente il contrario: prima creo i personaggi, me li lavoro uno per uno – aspetto fisico, voce, linguaggio, background, pregi, difetti, vizi e manie – poi, una volta che li conosco bene, gli costruisco intorno uno scenario nel quale possano muoversi con disinvoltura. Così ho fatto per L’annusatrice di libri e La ragazza con la macchina da scrivere, e così sto facendo per il terzo romanzo della pentalogia sensoriale. Per ogni personaggio ho creato un ambiente che lo rispecchi, o che rispecchi le sue condizioni di vita al momento della narrazione: il salotto buono di madama Peyran, la stanza del castigo alla scuola di Adelina, l’appartamentino di Dalia, la biblioteca dell’avvocato Ferro e il suo rifugio antiaereo letterario. Ognuno di questi ambienti è stato progettato e disegnato, sia a parole che col supporto di immagini (dipinti, fotografie d’epoca, ecc.).

Biblioterapia e cacce al tesoro letterarie
L’avvocato Ferro, personaggio ricorrente nei tuoi romanzi oltre che protagonista del racconto che hai offerto ai lettori nel periodo natalizio, si direbbe una sorta di biblioterapeuta, capace di individuare il libro giusto per la persona giusta al momento giusto. È un’attività che conosci, quella della biblioterapia? La pratichi, la consigli?
Credo molto nella biblioterapia, anche se non la pratico per voracità. Quando incontro un libro che mi intriga, non mi preoccupo se sia la lettura giusta al momento gusto, così come quando incontro un pasticcino lo divoro, senza riflettere sul fatto che, magari, mezz’ora dopo si pranza. Ho studiato biblioterapia con Massimo Tallone, scrittore e biblioterapeuta, e certamente lo studio della materia ha contribuito alla nascita dell’avvocato Ferro.
Il prossimo romanzo a uscire sarà quello sull’udito, e hai gettato le fondamenta di quello sulla vista. Rimarrà il gusto, su cui costruire una nuova storia. Stai già raccogliendo le idee?
Il prossimo romanzo si intitolerà La biblioteca dei sussurri: racconterà di una ragazza ipovedente – già incontrata ne La ragazza con la macchina da scrivere – che ricostruisce il mondo intorno a sé attraverso i suoni, anche quelli minuti e discreti delle biblioteche nelle quali si reca per ritrovare, attraverso una serie di indizi, il bene più prezioso dell’avvocato Ferro. Sarà insomma una sorta di caccia al tesoro sonora e letteraria. I libri successivi, il visivo e il gustativo (si dice? Forse sì, ma non suona bene!) hanno già un abbozzo di trama, che svilupperò nei prossimi mesi. Rimarranno immutati i tratti salienti dei precedenti romanzi: l’amore per i libri e la lettura, l’ambientazione novecentesca, un pizzico di magia e, ovviamente, l’avvocato Ferro.
Online: www.desyicardi.it
