Il primo febbraio 1982 nasce a Milano Radio Deejay. Impronta internazionale e interazioni d’avanguardia ne decretano un successo ancora oggi
Era l’anno in cui in radio si trasmettevano i singoli di Phoebe Cates Paradise, colonna sonora dell’omonimo film diretto da Stuart Gillard e Reality di Richard Sanderson, soundtrack di quello che sarebbe diventato il cult “Il tempo delle mele”, grazie al quale gli adolescenti persero la testa per Sophie Marceau. Le ragazzine avrebbero dovuto aspettare il sequel, “Il tempo delle mele 2”, per conoscere colui che diventò l’icona maschile più amata del tempo: Pierre Cosso.
Bastano questi due titoli per farci realizzare che si tratta di un’altra epoca. Era il 1982, l’inizio del decennio che sarebbe stato ricordato per gli eccessi nella moda, la voglia sfrenata di divertirsi e le discoteche. E proprio dal mondo delle discoteche arriva Claudio Cecchetto che in quell’anno, esattamente il primo febbraio, fonda Radio Deejay. Cecchetto è un disc jockey, conduttore radiofonico e televisivo, talent scout: a lui si deve la “scoperta” di personaggi come Amadeus, Fiorello, Jovanotti.
Deejay Television, appuntamento fisso del primo pomeriggio
L’emittente, con sede a Milano, acquisisce visibilità in tutta Italia l’anno successivo, grazie alla trasmissione Deejay Television, in onda ogni giorno su Italia Uno. Chi non ricorda l’immagine iconografica dell’omino con le cuffie e la voce calda e familiare di Linus che ci accompagnava ogni pomeriggio?
Sono passati quasi quarant’anni. Il successo del tempo è reso ancora più importante dal fatto che, oggi, Radio Deejay sia un caposaldo della programmazione in radio e in Tv: alla frequenza radiofonica (96.7 in FM) sono correlati il canale sulla piattaforma del digitale terrestre e Sky, oltre al canale web in cui è possibile ascoltare le trasmissioni in diretta. A Cecchetto si sono susseguiti Linus, Albertino, Gerry Scotti, Marco Galli, Fabio Volo e tantissimi altri.
La scelta di dare spazio alla musica new wave
Radio Deejay sceglie di puntare su una programmazione incentrata su un genere, quello della new wave,al tempo piuttosto snobbato. Depeche Mode, Spandau Ballet e Duran Duran non erano ancora popolari in Italia, e i loro pezzi trovano spazio tra le sue frequenze. La musica internazionale viene privilegiata ma trovano spazio anche, specie alla fine degli anni Ottanta, talenti nostrani scoperti da Claudio Cecchetto come Sabrina Salerno, gli 883, Paola e Chiara, Jovanotti, Dj Francesco e tantissimi altri.

Radio Deejay oggi: l’evoluzione che ne ha consolidato il successo
Ancora oggi, tra gli speaker dell’emittente, troviamo personaggi storici come Linus e Albertino a cui si accompagnano il Trio Medusa, La Pina, Daniele Bossari, Fabio Volo, solo per fare qualche nome. Un successo che andrebbe analizzato e studiato, quello di Radio Deejay. Da tempi immemori sentiamo parlare della crisi del teatro, del cinema, della televisione… e ovviamente della crisi della radio che si presumeva destinata a morte certa con l’avvento di internet. La radio conserva una funzione sociale molto forte ancora oggi, l’esempio rappresentato da Radio Deejay è chiaro e a tratti darwiniano: ciò che è capace di evolversi non conosce fine.