La 18APP, il bonus cultura di 500 € destinato ai neo-maggiorenni e creato nel 2016 dall’allora governo Renzi, è stata mantenuta nel tempo dalle varie forze politiche che si sono succedute a Palazzo Chigi. Oggi, la sua esistenza e il suo mantenimento sono oggetto di revisione da parte del governo Meloni.
L’appello del mondo del libro: #SALVATELA18APP
L’iniziativa che chiede il salvataggio del Bonus Cultura di 500 € destinato ai neo-maggiorenni è stata condivisa da tutto il mondo dell’editoria. In testa AIE – Associazione Italiana Editori e a seguire ADEI – Associazione Editori Indipendenti, ALI – Associazione Librai Italiani, AIB – Associazione Italiana Biblioteche e nientemeno che SIAE, per citare le sigle più importanti.
#Salvatela18app, questo il nome della campagna dai tratti marcatamente social. In una nota stampa, il presidente dell’AIE Riccardo Franco Levi ha infatti commentato: “La 18app deve essere per tutti: è il modo in cui lo Stato si rivolge a tutti i suoi nuovi cittadini dando loro l’autonomia di poter scegliere come vivere la cultura nel momento in cui diventano adulti, indipendentemente dalle possibilità e dalle scelte dei loro genitori”.
L’appello del mondo del libro si rivolge al governo Meloni, che in questi giorni sta lavorando alla possibilità di modificare il Bonus Cultura, legandolo infatti all’indicatore ISEE del nucleo familiare di appartenenza.
Si legge, inoltre, in una lettera personale del presidente dell’AIE rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri: “Legare al profilo fiscale dei genitori, attraverso il riferimento all’indicatore ISEE, l’aiuto ai giovani per l’accesso ai consumi culturali snaturerebbe, tuttavia, la natura stessa dell’intervento: non una misura indirizzata ai soli ragazzi e alle ragazze delle famiglie in difficili condizioni economiche, individuati come un gruppo a parte, ma un primo provvedimento col quale lo Stato, la Repubblica, si presenta col volto dell’amicizia ai giovani che entrano nell’età adulta, senza distinzioni tra loro, sostenendoli tutti insieme nell’accesso ai consumi culturali, riconoscendo loro un premio, quasi un regalo di compleanno, per fare, ciascuno, in assoluta libertà, la propria scelta”.
Andrea Picchi