Nuove, vecchie, contorte e prima legate esclusivamente a un appuntamento settimanale. La nuova vita delle serie tv, fruibili da tutti e a tutte le ore, fa ormai parte della quotidianità delle persone. Le ore dedicate alla visione in streaming sono tantissime.
L’era delle serie tv
I motivi di questo crescente successo sono certamente legati anche all’investimento, economico e di risorse impiegate, per la loro realizzazione.
Una squadra creativa dedita a realizzare il format perfetto che possa scalare le classifiche, e non solo quelle di riproduzione. Le serie tv stanno innescando una nuova scalata, quella di alcuni brani musicali che magari, dopo anni dalla loro uscita, tornano in vetta diventano veri e propri trend.
La sigla, le canzoni e la scelta delle scene nelle serie tv
Di sicuro non è un caso, né la scelta del brano né l’associazione a scene iconiche che portano al ritrovato successo di una canzone. Le colonne sonore, da sempre parte importante in qualsiasi lungometraggio, sono anche un fattore determinante per il successo di una serie tv.
Quando una particolare canzone viene associata a un momento cruciale di una serie o da una svolta alla storia, lì è evidente la capacità di scelta e la maestria del music supervisor – colui che sceglie le canzoni da inserire e si occupa della richiesta dei diritti per queste – nel creare un’associazione emotiva nello spettatore, che apprezzerà quella scena soprattutto per la canzone che l’accompagna.
Altro importante discorso riguarda la sigla. Se nel lungometraggio la sigla iniziale e finale erano i punti forti della visione, per le serie tv la sigla è associata a ogni episodio risultando quindi ridondante, è l’intro che accompagnerà lo spettatore nella nuova puntata, quella che non vede l’ora di vedere.
Non c’è quindi da stupirsi se si sente, in radio o come trend sui social, un brano musicale che ha accompagnato l’adolescenza di molti o che ricorda l’infanzia oppure, vedere chi appartiene alla Gen Z, che si appassiona a questi artisti del passato, scoprendo nuove canzoni che probabilmente, senza l’esposizione data dalla serie di successo, forse non avrebbe mai conosciuto.
In classifica grazie alle serie: le canzoni di successo
Se nell’immaginario collettivo nessuno può essere esente dalla esposizione di queste canzoni, anche senza vedere la serie tv, perché presenti su tutti i social, ce ne sono alcune che sono diventate delle vere icone, ancora una volta, di un periodo storico diverso da quello della loro pubblicazione.
Stranger Things, la serie diventata un cult ambientata negli anni Ottanta, è riuscita nel corso delle sue 4 stagioni a riportare in vetta più di una canzone.
Per esempio, nella terza stagione possiamo ascoltare Neverending story, canzone già celebre come colonna sonora del film La storia infinta, tornata nelle orecchie di tutti grazie all’associazione emotiva che gli viene affidata nello svolgimento della serie.
Come poi non citare la canzone che ha salvato Max, una delle protagoniste, dalla possessione di Vecna: Running Up That Hill di Kate Bush . Una canzone che dopo 50 anni, grazie alla serie, ha riguadagnato le trasmissione radiofoniche e ricevuto più 465 milioni di ascolti su Spotify. La piattaforma di streaming musicale, per l’occasione della quarta stagione di Stranger Things, ha realizzato una playlist personalizzata per ogni utente peri scoprire quali canzoni avrebbero potuto salvarlo da Vecna, il villan della quarta serie.
La stessa fortuna, ritrovata decenni dopo, l’ha avuta la hit dei Metallica Master of Puppets, pubblicata nel 1986 e tornata in classifica grazie alla quarta stagione sempre di Stranger Things.
Altri casi che sicuramente sono evidenti del potere mediatico delle serie sono il ritorno della canzone popolare Bella Ciao, oggi famosa in tutto il mondo grazie alla Casa di Carta, oppure Heaven is a Place on Earth di Belinda Carlisle nell’episodio San Junipero di Black Mirror.
Anche Teardrop dei Massive Attack è stata rilanciata dalla serie cult Dr. House, che l’ha utilizzata nella sua sigla. Sigla di successo è anche quella di Peaky Blinders, la serie tv che narra delle vicende di una banda di Birmingham nel 1900 e che ha regalato il ritrovato successo a Red Right Hand, un brano datato 1994 di Nick Cave and the Bad Seeds. N
Nel panorama internazionale, anche per un’artista italiana il successo di una sua canzone è riesploso, portandola in tutto mondo dopo 12 anni, e questo per merito di una serie tv. La canzone è Senza un perché di Nada, utilizzata in una puntata della controversa serie The Young Pope andata in onda nel 2016.
Infine, anche la canzone inquietante che accompagna Squid Game, diventata poi un successo mondiale, si rifà al passato. Infatti la sua composizione è basata sul canto gregoriano Dies Irae, associato alla morte e ai funerali.
Le canzoni delle serie tv e le associazioni sui social
Non sempre però è una canzone presente nella serie tv a ritrovare il successo passato. Basta guardare negli ultimi mesi come Mercoledì, la serie Netflix basata sulla primogenita della famiglia Addams, stia portando tutti a replicare il balletto iconico della protagonista legandolo alla canzone Bloody Mary di Lady Gaga, una hit del risalente al 2011 che però non è la stessa ballata nella serie da Jenna Ortega nella serie.
L’associazione di questa canzone è la sua risalita delle classifiche musicali è merito di un utente di TikTok che ha montato la scena del ballo sulle note di Bloody Mary. In poco tempo questo video ha fatto il giro del web finendo per coinvolgere la stessa Lady Gaga che ha interpretato il balletto come un omaggio alla serie facendolo diventando da subito virale.
Canzoni e serie tv non hanno tempo
Risulta chiaro che, quando una serie conquista il pubblico, il fattore tempo è davvero un concetto che non gli appartiene. Sia per l’ambientazione che per la messa in onda e per appunto, la scelta della colonna sonora. Quando una produzione conquista, lo fa a 360 gradi.
Vuoi ascoltare una playlist dedicata alle canzoni che hanno ritrovato il successo grazie alle serie tv?
La trovi qui, realizzata sul canale ufficiale di Spotify di Other Souls.
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